Pescara, il centrodestra ricorre al Consiglio di Stato



di Redazione
Categoria: ABRUZZO
16/07/2025 alle ore 08:36



Il centrodestra di Pescara ha presentato due distinti ricorsi al Consiglio di Stato per contrastare la recente sentenza del TAR che ha annullato parzialmente l'esito delle elezioni comunali del 2024, ordinando il ritorno alle urne in 27 delle 170 sezioni elettorali della città.

Il primo ricorso è stato presentato direttamente dal sindaco Carlo Masci e dalla Giunta comunale, mentre il secondo arriva dai consiglieri di maggioranza, che hanno chiesto la sospensiva del pronunciamento del tribunale amministrativo. L’obiettivo è duplice: da un lato tentare di bloccare temporaneamente gli effetti della sentenza, dall’altro contestarne il merito, in attesa del giudizio definitivo atteso tra settembre e ottobre.

Durante una conferenza stampa tenutasi in Comune, il sindaco Masci ha ribadito la volontà di ricorrere in appello, definendo la sentenza del TAR “piena di lacune e imprecisioni”, e criticando il fatto che semplici irregolarità formali nei verbali di seggio siano state giudicate sufficienti per invalidare il voto.

Il riconteggio ha confermato la mia vittoria al primo turno,” ha sottolineato Masci, citando un margine di circa diecimila voti su Carlo Costantini e un distacco di mille voti su tutti gli altri candidati insieme. “La volontà popolare deve essere rispettata. Il voto è un atto sacro, e il Consiglio di Stato saprà riconoscerlo”.

Nel frattempo, il prefetto ha fissato le elezioni suppletive per il 24 e 25 agosto. Una data che la maggioranza non contesta apertamente, ma che considera problematicamente vicina, nel caso in cui il Consiglio di Stato non si esprimesse in tempo utile. Il pronunciamento sulla sospensiva è atteso per il 24 luglio.

I consiglieri di maggioranza si sono detti pronti ad andare comunque al voto, ma esprimono timori sull’incertezza amministrativa che potrebbe protrarsi fino all’autunno. Per questo motivo, hanno richiesto una sospensiva cautelare, definendola una misura difensiva nei confronti delle iniziative del centrosinistra, con la disponibilità a ritirarla se anche gli avversari politici dovessero fare lo stesso.

In attesa delle decisioni del Consiglio di Stato, la città resta sospesa tra ricorsi legali e il ritorno alle urne, con la guida politica in bilico a poco più di un mese dal nuovo voto.