Il Comune di Teramo applica la sentenza della Consulta sui figli nati da PMA all’estero, riconoscendo ufficialmente lo status di figlio a un minore con due madri.
Questa mattina, 11 luglio, alle ore 10:00, nell’ufficio del sindaco Gianguido D’Alberto, si è tenuta la firma ufficiale di un atto di grande valore giuridico e simbolico. Presenti anche l’assessora all’Anagrafe, Pina Ciammariconi, e il personale comunale che ha seguito l’intero iter procedurale.
Con questo passaggio, il Comune di Teramo dà piena attuazione alla sentenza n. 68/2025 della Corte Costituzionale, che ha sancito l’illegittimità dell’articolo 8 della legge 40/2004, nella parte in cui non riconosceva come genitore anche la donna che, insieme alla madre biologica, aveva espresso preventivo consenso al ricorso alla procreazione medicalmente assistita all’estero e assunto responsabilità genitoriale.
Si tratta del primo riconoscimento formale a Teramo del legame genitoriale tra un minore e la madre non biologica in una coppia omogenitoriale. Un atto che, dopo quanto già avvenuto in città come Genova, rappresenta un ulteriore passo verso il pieno rispetto dei diritti dei bambini e dei principi costituzionali di uguaglianza e responsabilità familiare.
Il Comune ribadisce così il proprio impegno per una pubblica amministrazione vicina alle famiglie, ai diritti civili e alla dignità di ogni cittadino, a partire dai più piccoli.