Caos sulle spiagge della costa teramana: gli operatori balneari in difficoltà per nuove ordinanze



di Redazione
Categoria: ABRUZZO
10/05/2025 alle ore 16:39



Una nuova ordinanza ministeriale rischia di compromettere seriamente l'avvio della stagione balneare sulla costa teramana. Gli operatori del settore, già provati da anni di normative altalenanti, denunciano l’impossibilità pratica di adeguarsi in tempo utile ai nuovi obblighi imposti dal Ministero dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini.

Il provvedimento modifica le date della stagione balneare, anticipandone l'inizio al 17 maggio e prolungandone la chiusura fino al 21 settembre, rispetto al consueto calendario che andava dal 31 maggio al 15 settembre. Una variazione che costringe i gestori degli stabilimenti ad attivare anticipatamente i servizi di salvataggio, mettendo però in luce una serie di problematiche strutturali.

“È una situazione complicata – afferma Gabriele Albani, Vicepresidente del Consorzio CO:BA – perché la figura del bagnino, nella nostra zona, è ricoperta principalmente da studenti delle superiori o universitari. Anticipare così tanto l’inizio rende difficile la loro disponibilità, specie in periodo scolastico”.

La difficoltà è aggravata dall’effetto del decreto ministeriale 85/2024, che ha drasticamente ridotto del 60% l’accesso alla professione di Assistente Bagnante, con una carenza che si ripercuote su tutto il comparto. “Non riusciamo a coprire i turni previsti – spiega Albani – che richiedono 10 ore di servizio giornaliere, dalle 9 alle 19, con una postazione ogni 150 metri”.

A rincarare la dose è Simone Tommolini, Presidente dell’Associazione Operatori Turistici di Martinsicuro: “Già da un anno le amministrazioni comunali non sono più tenute a garantire il servizio di salvataggio sulle spiagge libere. Questo crea un’evidente disparità tra bagnanti: chi frequenta stabilimenti in concessione è più tutelato rispetto a chi sceglie le spiagge libere”.

Di fronte all’assenza di una concertazione efficace tra Capitanerie, Regione e operatori locali, molte strutture balneari hanno annunciato che posticiperanno l’apertura ufficiale al 1° giugno. “Fino a quella data – spiegano – lettini e ombrelloni resteranno inutilizzabili. Siamo costretti a questa scelta per non rischiare sanzioni”.

Un’ulteriore richiesta lanciata dal comparto riguarda la revisione dell’orario di servizio di sicurezza, che si vorrebbe allineare alle 8 ore giornaliere previste nelle altre regioni dell’Adriatico centrale, come l’Emilia-Romagna, in nome di una maggiore uniformità e sostenibilità del sistema.

L’appello degli operatori è rivolto ora alla politica locale e regionale, affinché si attivi al più presto per risolvere una situazione che rischia di compromettere l'intera stagione turistica e l’immagine della costa teramana.