L'Aquila in lacrime: campane a lutto e bandiere abbassate per Papa Francesco



di Redazione
Categoria: ABRUZZO
22/04/2025 alle ore 09:02



Fu il primo pontefice della storia ad aprire la Porta Santa di Collemaggio

L’Aquila si è svegliata avvolta da un silenzio solenne, rotto solo dal rintocco grave delle campane a lutto. Le bandiere sugli edifici istituzionali sono state abbassate a mezz’asta. Un segno visibile e condiviso di dolore per la scomparsa di Papa Francesco, il pontefice che più di ogni altro ha saputo stringere in un abbraccio sincero questa città segnata dalla sofferenza.

Il legame tra il Santo Padre e L’Aquila non è stato solo simbolico, ma profondamente umano. Storico fu il suo gesto nel 2022, quando divenne il primo papa nella storia a varcare la Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio durante la Perdonanza Celestiniana, un evento che da secoli incarna il valore universale del perdono e della misericordia. Un atto che segnò una svolta, spirituale e culturale, per la città e per l’intera Chiesa.

Quel giorno, Papa Francesco fu accolto da migliaia di fedeli e cittadini, molti dei quali ancora segnati dalle ferite del terremoto. Con parole semplici ma potenti, parlò di speranza, di rinascita, di una comunità che non si arrende. Disse: “L’Aquila è un popolo che conosce il dolore, ma anche la forza di rialzarsi”. Parole che ancora oggi risuonano nei cuori degli aquilani, e che in queste ore di lutto assumono un peso ancora più profondo.

Nelle chiese della città si susseguono messe di suffragio, veglie e momenti di preghiera. La Basilica di Collemaggio è divenuta il centro del raccoglimento collettivo: ai piedi della tomba di Celestino V, dove Francesco si chinò in silenziosa meditazione, ora si raccolgono cittadini, religiosi e pellegrini per rendere omaggio a un papa che ha saputo farsi prossimo, vicino, umano.

Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino: “L’Aquila perde un padre spirituale, un amico vero. Papa Francesco ha lasciato un’impronta indelebile nella nostra storia”.

Il dolore dell’Aquila è quello di un’intera comunità che sente di aver perso una guida, ma che conserva il dono di una testimonianza che va oltre il tempo. E proprio qui, tra le pietre ferite del sisma e la fede tenace di un popolo resiliente, il ricordo di Papa Francesco continuerà a vivere.