Sanità Abruzzo: stop assunzioni e consulenze



di Redazione
Categoria: ABRUZZO
15/04/2025 alle ore 08:50



La Regione Abruzzo corre ai ripari per affrontare il crescente deficit del sistema sanitario regionale, che per il 2024 ammonta a ben 180 milioni di euro. Di questi, circa 90 milioni sono già stati accantonati, mentre per coprire il restante disavanzo, la giunta regionale guidata dal presidente Marco Marsilio (Fratelli d’Italia) ha avviato una serie di misure restrittive, tra cui l'aumento dell'addizionale Irpef a scaglioni di reddito e il blocco immediato delle assunzioni nel comparto amministrativo delle Asl.

Il provvedimento, firmato dal direttore del Dipartimento Salute, Emanuela Grimaldi, è stato diramato alle quattro aziende sanitarie locali abruzzesi. Esso dispone non solo il congelamento delle nuove assunzioni per il personale amministrativo, ma anche lo stop al rinnovo dei contratti di somministrazione stipulati con società interinali e cooperative, così come la sospensione delle consulenze esterne. L'obiettivo è quello di contenere al massimo le spese non strettamente sanitarie e concentrare le risorse disponibili sulle urgenze assistenziali.

La decisione, datata 10 aprile, arriva alla vigilia di un'importante riunione tecnica a Roma, durante la quale la Regione Abruzzo ha presentato i propri "giustificativi" per il piano di rientro del debito al tavolo di monitoraggio ministeriale. Tra le misure principali esibite dall’ente, oltre ai tagli alle spese di personale amministrativo, spicca la manovra fiscale da 42 milioni di euro legata proprio all’aumento delle imposte regionali.

Secondo quanto comunicato in una nota ufficiale della Regione, l'incontro a Roma ha avuto carattere interlocutorio. I tecnici del tavolo ministeriale hanno avanzato osservazioni e richieste di chiarimenti, che l’amministrazione abruzzese dovrà fornire nel prossimo confronto. Il cammino per il risanamento dei conti sanitari si preannuncia quindi lungo e complesso, con la necessità di ulteriori verifiche e un monitoraggio costante da parte del governo centrale.

Intanto, cresce la preoccupazione tra i dipendenti delle Asl e tra i sindacati, che temono un sovraccarico di lavoro per il personale già in servizio e un rallentamento dei servizi amministrativi. Sullo sfondo, il dibattito politico regionale si accende, con l’opposizione che accusa la giunta di scaricare il peso del risanamento sui cittadini e sui lavoratori del settore pubblico, senza mettere in campo una riforma strutturale della sanità regionale.

Nei prossimi mesi saranno cruciali sia per capire l'efficacia delle misure adottate, sia per valutare l'impatto di queste decisioni sui servizi ai cittadini e sull’intero sistema sanitario abruzzese.