annuncia una giornata di mobilitazione a L’Aquila il prossimo 3 aprile, in concomitanza con la discussione in Consiglio Regionale sulla proposta di legge per l’aumento delle addizionali Irpef. A promuovere il presidio, che si terrà davanti alla sede dell’assemblea regionale a partire dalle 14:00, sono le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl Abruzzo Molise, rappresentate rispettivamente da Carmine Ranieri, Gianni Notaro, Marco Lombardo e Carlo Pentola.
I sindacati contestano la misura, ritenendola ingiustificata e iniqua, soprattutto considerando che solo una parte delle entrate derivanti dall’addizionale regionale viene destinata alla sanità, mentre il resto finisce in capitoli di spesa non ritenuti essenziali. “Prima di aumentare la pressione fiscale sui cittadini abruzzesi – dichiarano le sigle – è necessario eliminare le spese non necessarie e riorganizzare il sistema sanitario, che attualmente soffre di gravi inefficienze. La prevenzione è carente, la rete territoriale inadeguata e quella ospedaliera non è in grado di garantire servizi di qualità, nonostante l’impegno e la professionalità degli operatori sanitari”.
Il quadro della sanità regionale è preoccupante: secondo il Ministero della Salute, l’Abruzzo si colloca al quartultimo posto in Italia per qualità delle cure, un dato che, secondo i sindacati, si traduce in un aumento della spesa sanitaria privata per i cittadini. “Con più tasse e un servizio inefficiente – sottolineano – molti abruzzesi saranno costretti a curarsi a proprie spese o a spostarsi fuori regione. E chi non potrà permetterselo, rischia di rinunciare alle cure necessarie. Non sono opinioni, ma fatti documentati attraverso dati pubblici”.
La protesta del 3 aprile ha un obiettivo chiaro: fermare l’aumento delle tasse e chiedere che le risorse già disponibili vengano utilizzate in maniera più efficace per coprire il deficit sanitario. Inoltre, i sindacati sollecitano una riforma della programmazione sanitaria, anche attraverso un migliore utilizzo dei fondi del PNRR, che, denunciano, procedono a rilento nella realizzazione di una rete sanitaria territoriale più efficiente.
La mobilitazione mira quindi a difendere il diritto alla salute dei cittadini abruzzesi, evitando che un ulteriore peso fiscale si aggiunga alle difficoltà di un sistema sanitario già in crisi.