Il Tallone d'Achille- puntata 9



di LiberalChic
Categoria: Tallone D'Achille
27/02/2025 alle ore 14:23



Chieti 2025: il Carnevale (sostenibile, inclusivo e… forse pure divertente) 

 

Mettiamola così: se non avete ancora pensato a cosa fare dal 2 al 9 marzo 2025, probabilmente siete riusciti a ignorare i tam-tam (ben poco discreti) sul prossimo grande evento di Chieti. Già, perché dalle parti della collina teatina si respira aria di Carnevale da mesi, e sembra che quest’anno non basterà la solita sfilata di Pulcinelle Abruzzesi a far parlare di sé. 

Non il solito Carnevale: “processi” e cibo a volontà 

Prima di tutto, la novità più succulenta: il famoso processo a Re Carnevale. Già suona simpatico, no? Una specie di rito laico che celebra la fine di un vecchio anno agrario (che, nel 2025, ci chiediamo un po’ dove si nasconda in città) e l’inizio del nuovo. Ma è un rito sentito, e i quartieri ci tengono eccome: Pulcinella, maschera iconica abruzzese (dimentichiamoci per un attimo quella campana), guida le truppe di figuranti da ogni angolo di Chieti fino alla villa comunale, dove si procede con l’insindacabile (e teatrale) giudizio finale sul Re Carnevale. Un copione un po’ rétro, ma a quanto pare sempre amatissimo. 

E siccome in Abruzzo “la festa è festa se c’è da mangiare”, ecco gli stand gastronomici pronti a sfoderare l’irresistibile repertorio delle “9 mocceche” – le nove pietanze tipiche del Carnevale teatino. Cosa siano tutte e nove, non chiedetelo a me: ho solo colto parole come “carne”, “fritto” e “vino speziato”. Ma in fondo, a Carnevale, “semel in anno licet… strapparci dalla dieta”. 

Una città preistorica? No, semplicemente storica (e ancora viva) 

Un consiglio spassionato – e che non vi costerà nulla se non un paio di scarpe comode – è quello di arrivare qualche giorno prima a Chieti. La gente del posto ama ripetere che è una delle città più antiche d’Abruzzo, se non d’Italia. E in effetti, l’antica Teate Marrucinorum qualche sussulto artistico ve lo regala: Templi Romani, Anfiteatro, Teatro, la Cattedrale di San Giustino e il Museo Diocesano. 
Se poi la cultura classica non vi basta, a Villa Frigerj trovate il celebre Guerriero di Capestrano, un signore di pietra che a definirlo “particolare” è dire poco. Da qui, due passi alla Villa Comunale e vi si apre un panorama che oscilla tra Majella, Gran Sasso e – se il cielo collabora – il mare. In un quarto d’ora avete già un album Instagram da fare invidia. 

Il programma: un mix tra “un tempo che fu” e “il 2100 è alle porte” 

Volendo credere all’agenda ufficiale, ecco qualche punto fermo di questa kermesse in maschera: 

  • 1. Cortei dei quartieri: sfilate di Pulcinelle rigorosamente abruzzesi (guai a dire che somigliano a quelle campane) con cappelli alti, nastri colorati e tanto di campanacci appesi. Se amate i cappelli estrosi, questa è la vostra catwalk. 

  • 2. Laboratori “didattici” (cioè, speriamo, divertenti): tenuti presso l’associazione Aps “Camminando Insieme”, coinvolgono i ragazzi delle scuole primarie e secondarie per insegnare che “il Carnevale non è solo coriandoli e cori prettamente goliardici”. Ma incrociamo le dita: di solito, ai bambini interessa più correre dietro i coriandoli che studiarne la storia. 

  • 3. Il “processo a Re Carnevale”: se ve lo perdete, non potete dire di aver vissuto il Carnevale di Chieti. È una tradizione dal sapore agrario, con rievocazioni storiche e un rogo finale che ha più di un retrogusto medievale. 

  • 4. Nino: Carnevale Teatino: un pupazzo nuovo di zecca, icona di questo 2025, che strizza l’occhio al desiderio di unire radici e futuro. Probabile che qualcuno abbia già pronto un corredo di gadget (magliette, spillette e affini) perché quando c’è un simbolo, c’è marketing. 

  • 5. “9 mocceche” e vino speziato: se ancora non vi è chiaro, si mangia. Tanto. E bene, dicono. Dolci di carnevale? Pure. E magari un “Li Cumplimente” – il tipico dolce abruzzese – per chi ama i sapori autentici. 

Arrivarci (senza troppi drammi) 

Se avete il coraggio di districarvi tra le strade abruzzesi, sappiate che Chieti è a una manciata di chilometri (17, a voler essere precisi) da Pescara. Con la E80 dovreste farcela senza incappare in troppi tornanti, e una volta in città, l’avventura è assicurata (parcheggio permettendo). 

Un Carnevale che “ribalta” l’ordine – e le nostre certezze 

Tutto sommato, questo Carnevale di Chieti 2025 sembra la perfetta scusa per ricordarci che le tradizioni, quando ben orchestrate, possono ancora unire una comunità intera. Non saremo di fronte alla parata di Rio, ma se i quartieri e le associazioni locali riusciranno a far davvero respirare un po’ di autentico spirito carnevalesco – fra sfilate colorate, gastronomia old-style, pulcinelle e roghi simbolici – perché no?  

Dunque vale forse la pena tenere libero uno spicchio di agenda a inizio marzo, 

ci vediamo in giro tra le maschere 

da #LiberalChic