Buco nei conti e servizi a rischio: la Asl diserta la commissione, è scontro



di Redazione
Categoria: ABRUZZO
20/02/2025 alle ore 08:58



La mancata partecipazione della dirigenza della Asl alla commissione Sanità del Consiglio regionale ha acceso un acceso dibattito politico. L’incontro, organizzato per esaminare la situazione finanziaria dell’azienda sanitaria e discutere problematiche come quella della Rsa di Montereale, ha visto l’assenza del direttore generale Ferdinando Romano e di altri rappresentanti della Asl.

Romano ha inviato una comunicazione ufficiale in cui ha motivato la sua assenza con «impegni istituzionali concomitanti e improrogabili». Anche altri dirigenti, secondo quanto riferito, non hanno potuto partecipare per via di impegni legati a procedure concorsuali o problemi di salute. Il direttore ha inoltre chiesto al presidente della commissione, Paolo Gatti, di considerare un rinvio della discussione.

L’assenza dei vertici della Asl ha suscitato reazioni critiche da parte di esponenti di entrambi gli schieramenti politici. La consigliera regionale della Lega, Carla Mannetti, ha definito «grave» la mancata partecipazione, sottolineando l’importanza del confronto sui piani di rientro delle Asl abruzzesi. Ha inoltre evidenziato il caso della Rsa di Montereale, dove i lavori di ristrutturazione post-sisma risultano bloccati da mesi, e la sospensione dei pagamenti alle aziende che si occupano di manutenzione e pulizia nelle strutture sanitarie della provincia. «Di fronte a queste emergenze – ha dichiarato Mannetti – il direttore generale o un suo delegato avrebbe dovuto garantire la propria presenza».

Anche il consigliere del Partito Democratico, Pierpaolo Pietrucci, ha espresso forte preoccupazione per la gestione della Asl, giudicandola «non più sostenibile». Ha quindi sollecitato un intervento della Regione, ventilando l’ipotesi di un commissariamento. Pietrucci ha inoltre ricordato le difficoltà vissute dai pazienti a causa della riduzione dei servizi e il rischio occupazionale per i lavoratori delle ditte coinvolte, come i 70 manutentori della società Sema. «I contenziosi aperti da questa Asl – ha concluso – rappresentano un’anomalia in tutta la regione».