Non sarà un duello all’ultimo sangue, né un tranquillo tè pomeridiano. L’appuntamento è fissato per venerdì alle 16, davanti a un caffè, nella redazione de Il Centro. A sedersi allo stesso tavolo saranno Carla Tiboni, presidente dell’Associazione Flaiano, e il sindaco di Pescara, Carlo Masci. Al centro del confronto, la possibile partenza da Pescara dei Premi Flaiano dopo 51 anni, a seguito della riduzione del contributo comunale da 50mila a 20mila euro. Entrambi hanno accolto l’invito del quotidiano per cercare una conciliazione, con un garante d’eccezione: lo scrittore ed editorialista Paolo Mieli.
L’incontro arriva dopo giorni di tensioni, caratterizzati da scambi di lettere e dichiarazioni pungenti. Masci ha criticato l’idea di un “Flaiano mercenario”, sostenendo che fuori da Pescara il Premio perderebbe il suo valore. Tiboni, dal canto suo, ha ribadito che il marchio è registrato da anni e che l’Associazione Flaiano è l’unica titolata a organizzare l’evento, ovunque esso si svolga.
Accettando l’invito, Tiboni ha dichiarato: «Partecipo volentieri, un caffè nella sede di Il Centro è un’opportunità di confronto in un luogo di saggezza». Sarà accompagnata dal deputato del PD Luciano D’Alfonso. Anche Masci non si sottrae al dibattito, riaffermando il suo punto di vista: «Flaiano non può appartenere esclusivamente a qualcuno, è patrimonio della città e di tutti coloro che lo amano».
All’incontro sarà presente anche il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri (Forza Italia), che auspica una soluzione per mantenere i Premi Flaiano a Pescara. «È il momento di placare gli animi e riportare il dibattito su binari istituzionali», afferma Sospiri. «Dopo 52 anni, questo evento è parte dell’identità cittadina. Non si tratta di stabilire chi abbia ragione, ma di trovare una soluzione condivisa».
Sospiri è convinto che si possa recuperare la serenità perduta: Tiboni ha lamentato un clima avvelenato dalla polemica politica, mentre Masci ha replicato che l’atteggiamento della presidente non favorisce un dialogo sereno, sottolineando gli sforzi dell’amministrazione nel sostenere economicamente l’evento.
Facendo da mediatore tra le due posizioni, Sospiri ribadisce: «Il Premio Flaiano è un simbolo della cultura pescarese e deve essere tutelato». Pur riconoscendo il diritto dell’amministrazione di scegliere quali eventi finanziare, sostiene che la storicità del Flaiano imponga un impegno particolare per la sua sopravvivenza. «Bisogna superare questa sterile querelle e tornare a un confronto costruttivo. Il nostro obiettivo dev’essere l’edizione 2025 del Premio, che può diventare ancora più straordinaria rispetto agli anni passati».
L’incontro di venerdì potrebbe essere decisivo per il futuro della manifestazione e per il legame che, da oltre mezzo secolo, unisce Pescara ai Premi Flaiano.