Le "cose" avvengono e poi ci si può rendere conto, chi può e/o chi vuole, di come sono avvenute.
Quelle "cose" che avvengono sotto la spinta di interessi e sotto la coperta dell'ipocrisia addolcita dai capitali le vedi e le annusi quasi subito.
Se hai i sensi liberi dalla schiavitù del cuore e del sentimento che tutto ottenebra.
Le cose che avvengono ipocritamente e sfruttando la penetrazione nella parte sentimentale o delle paure delle persone, alimentandole sia l'una che l'altra, credo siano tra le peggiori e gli strascichi tra i più dolorosi.
L'ipocrisia di fondo blocca sul nascere ogni e qualsiasi possibile commento o appunto e mette al riparo da ogni e qualsiasi futura richiesta di chiarimenti, ponendo al sicuro l'eventuale reale obiettivo.
Guai a chi dovesse minimamente rendere pubblico un qualsiasi appunto: dito puntato e gogna istantanea.
A chi, come me, non interessa il fatto in sé, ma le ricadute che tale fatto può comportare a livello sociale in prospettiva, non resta che osservare l'incedere delle azioni legate al fatto stesso che probabilmente non è il vero obiettivo, ma il mezzo o uno dei mezzi per poi arrivare ad altro.
Altra riflessione andrebbe fatta su chi permette che tali fatti si realizzino investendo: costui o costoro sono a conoscenza dei presumibili veri obiettivi o no?
Perché, se no, il risveglio per costui o costoro darà dolore e oneri.
Credo che tra non molto si cominceranno a vedere alcuni effetti del "fatto" originario.
Specialmente nelle scuole dell'obbligo e in altri luoghi di aggregazione non solo giovanile, ma adolescenziale e soprattutto infantile.
E le coscienze sopite di coloro che vedono solo l'immediatezza del presunto "riscatto" si sveglieranno?
di Sergio Tommaso Montanaro