Dopo oltre mezzo secolo, i Premi Internazionali Flaiano non si svolgeranno più nella città adriatica. Una decisione maturata a lungo, ma ufficializzata solo ora dalla presidente Carla Tiboni, che ha dichiarato: «La scelta è irrevocabile». Al centro della questione, i dissapori con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Masci e, soprattutto, i tagli ai finanziamenti, che hanno ridotto il contributo comunale da 50 a 20mila euro per il prossimo triennio.
«Abbiamo bisogno di serenità per lavorare e organizzare l’evento al meglio», ha spiegato Tiboni, sottolineando che la 52ª edizione del premio non si terrà a Pescara, pur rimanendo in Abruzzo. Al momento, l’unica certezza riguarda Chieti, che ospiterà la sezione dedicata alla poesia. Tuttavia, rimangono numerose incognite logistiche sulle altre sezioni.
Dall’amministrazione comunale, le reazioni non si sono fatte attendere. L’assessore alla Cultura, Maria Rita Carota, ha espresso scetticismo: «Mi sembra difficile che si possa lavorare con più serenità senza sapere ancora dove si terranno i Premi Flaiano». Tiboni, però, ha voluto precisare: «Non è un addio, ma un arrivederci. Torneremo solo quando ci saranno le condizioni per lavorare in tranquillità, perché chi si occupa di cultura deve farlo in un clima sereno».
Il nodo principale resta quello economico. «Con 80mila euro, di cui 60mila dalla Regione e 20mila dal Comune, non possiamo coprire i costi di un’organizzazione così complessa – ha spiegato Tiboni –. I Premi Flaiano generano un’importante ricaduta economica sul territorio, e una riduzione simile non può che penalizzare tutti». La presidente ha ringraziato la Regione Abruzzo, in particolare il presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri e il governatore Marco Marsilio, per aver stanziato il loro contributo all’unanimità, riconoscendo il valore dell’evento.
Tuttavia, Tiboni non ha nascosto il clima teso che ha accompagnato questa decisione: «Ho ricevuto minacce velate, di cui capiremo più avanti il mandante». A questo proposito, ha ricordato con orgoglio la figura di suo padre, Edoardo Tiboni, fondatore dei Premi Flaiano: «Diceva sempre che per raggiungere gli obiettivi bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo».
La notizia ha scosso il Consiglio comunale, suscitando forti reazioni. Piero Giampietro, consigliere del Partito Democratico, ha definito «vergognoso» il trattamento riservato ai Premi Flaiano. In serata, tuttavia, un emendamento proposto per includere il sostegno ai Premi Flaiano all’interno del Documento unico di programmazione è stato approvato all’unanimità, cercando di ricucire il rapporto tra l’evento e la città.
Ora resta da vedere quale sarà il futuro dei Premi, che da anni rappresentano un punto di riferimento culturale non solo per Pescara, ma per l’intera regione.