«Chiederemo al presidente Marsilio e alla giunta regionale di attivare, in collaborazione con la Protezione civile regionale e nazionale, un fondo straordinario per compensare i danni subiti dagli operatori del settore turistico, fino a quando non sarà risolto il problema strutturale della viabilità». È quanto afferma il consigliere regionale Antonio Di Marco, vicepresidente della Commissione Ambiente, annunciando una risoluzione dopo la protesta degli operatori turistici del comprensorio Passolanciano-Maielletta. La manifestazione è scaturita dalla decisione dell’Anas di chiudere, in via precauzionale per il rischio di nevicate, il tratto stradale Lettomanoppello-Passolanciano dalle ore 17 dell’11 gennaio alle ore 7 del giorno successivo. Tale provvedimento ha provocato pesanti ripercussioni sul turismo, con disdette e mancate presenze in ristoranti, alberghi, impianti sciistici e scuole di sci. Gli operatori del settore stimano un danno economico di almeno 100.000 euro.
«Non si può ignorare l’importanza di monitorare attentamente le condizioni meteo, ma è necessario adottare protocolli adeguati per garantire la percorribilità delle strade e la sicurezza di residenti e turisti, sottolinea Di Marco. Con la risoluzione chiediamo che, insieme agli enti concessionari e proprietari delle strade, vengano definiti interventi tempestivi e verifiche sul campo per assicurare la fruibilità della località durante la stagione invernale. Inoltre, è fondamentale pianificare un intervento di riqualificazione complessiva della zona e migliorare la viabilità che collega Lettomanoppello e i Comuni vicini agli impianti sciistici. Non possiamo permettere che una delle principali mete sciistiche abruzzesi venga ulteriormente penalizzata».
Di Marco evidenzia anche la necessità di un piano neve strutturato, contenente risorse e indicazioni precise per prevenire e gestire le criticità legate a neve, ghiaccio e nebbia. «Occorre garantire che le ordinanze di chiusura siano basate su un’attenta verifica delle reali condizioni di pericolo. Tuttavia, è altrettanto indispensabile prevedere misure di ristoro per le attività economiche danneggiate, qualora si accertasse che i protocolli adottati non siano stati adeguati o aggiornati».