Dal 1° gennaio 2025 le tariffe ferroviarie regionali in Abruzzo hanno subito un aumento del 15%, una decisione che ha scatenato forti critiche da parte dei consumatori. Federconsumatori Abruzzo ha espresso un netto dissenso, definendo l’aumento ingiustificato e non accompagnato da miglioramenti significativi nel servizio offerto ai cittadini.
Secondo l’associazione, il rincaro deriva dal Contratto di Servizio stipulato tra la Regione Abruzzo e Trenitalia, che prevede non solo l’aumento del 15%, ma anche un ulteriore adeguamento per l’inflazione. Tuttavia, Federconsumatori ricorda che, in base al Decreto Legislativo 422/1997, ogni incremento tariffario dovrebbe essere subordinato a miglioramenti tangibili nel servizio. Tale principio è ribadito dalla Delibera 49/2015 dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e da una sentenza del TAR dell’Aquila.
Nonostante l’aumento, gli utenti non rilevano progressi in termini di puntualità, frequenza o comfort dei treni. Ad esempio, sulla tratta Pescara-Sulmona, il prezzo del biglietto è passato da 6,70 a 7,70 euro, senza alcun beneficio percepibile dai viaggiatori.
Federconsumatori indica la Regione Liguria come esempio virtuoso: lì, il presidente ha bloccato un aumento del 2,5% delle tariffe, ritenendolo insostenibile per pendolari e cittadini in un periodo di difficoltà economica. Secondo l’associazione, anche l’Abruzzo dovrebbe adottare un approccio simile.
Un ulteriore problema sollevato è la mancanza di dialogo con le associazioni dei consumatori. Federconsumatori denuncia di essere stata esclusa dai tavoli decisionali riguardanti questioni cruciali come le tariffe. Tale esclusione, in passato, ha già portato a ricorsi al TAR, evidenziando un rapporto istituzionale non collaborativo.
Federconsumatori Abruzzo ha chiesto alla Regione di riconsiderare immediatamente la decisione, rispettando le normative vigenti e garantendo investimenti concreti per migliorare il servizio ferroviario. L’associazione insiste anche per una maggiore trasparenza e partecipazione delle associazioni nei processi decisionali.
In caso di mancate risposte da parte della Regione, Federconsumatori ha annunciato che valuterà ulteriori azioni, incluse iniziative legali, per tutelare i diritti dei cittadini.