La vendita di Palazzo de’ Mayo, storico edificio nel centro di Chieti, sta scatenando polemiche e alimentando uno scontro tra le istituzioni locali e la Fondazione Banco di Napoli, proprietaria dell’immobile. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha criticato duramente la gestione della questione, accusando la Fondazione di aver ignorato le istituzioni abruzzesi e di essersi sottratta agli impegni assunti in passato per la valorizzazione del palazzo. Marsilio ha lamentato la totale mancanza di comunicazione da parte della Fondazione, che avrebbe deciso di mettere in vendita l’edificio per quattro milioni di euro senza alcun preavviso né consultazione.
L’edificio, gioiello dell’architettura liberty, era destinato a diventare un centro per iniziative sociali e culturali sul territorio, ma la scelta della Fondazione di procedere con una gara per la vendita, a un prezzo giudicato molto inferiore al valore storico dell’immobile, ha suscitato indignazione. Marsilio ha respinto al mittente le accuse della Fondazione, che avrebbe attribuito la responsabilità della mancata valorizzazione dell’edificio alla Regione, al Comune di Chieti e all’Università, accusandole di non aver collaborato. Per il presidente della Regione, si tratta di un tentativo di scaricare colpe su istituzioni che, non avendo la gestione del bene, non potevano in alcun modo promuovere attività senza proposte concrete da parte della Fondazione.
La vicenda ha portato alla mobilitazione anche di altri esponenti politici. La deputata del Movimento 5 Stelle, Daniela Torto, ha annunciato un’interrogazione parlamentare per coinvolgere il ministero della Cultura e sollecitare interventi per preservare Palazzo de’ Mayo. Secondo la deputata, l’ipotesi che l’immobile finisca in mano a privati sarebbe inaccettabile, soprattutto considerando la presenza al suo interno degli ipogei della via Tecta, un patrimonio storico che dovrebbe rimanere accessibile alla collettività.
Torto ha proposto di valutare un eventuale passaggio dell’edificio al patrimonio dello Stato, seguendo l’esempio di altre importanti realtà culturali italiane, e ha invitato tutte le forze politiche, compreso il presidente della Regione, a sostenere questa soluzione. Anche l’assessore teatino Fabio Stella ha sottolineato l’importanza di un intervento statale, ricordando come, in passato, grandi investimenti ministeriali abbiano consentito di salvaguardare beni di valore culturale inestimabile.
La questione rimane aperta, ma la pressione politica cresce per trovare una soluzione che garantisca la tutela di Palazzo de’ Mayo e la sua fruibilità pubblica, preservando al contempo il legame con il territorio e la sua storia.