Caramanico, terme in stallo: aste deserte e nuove proposte per il rilancio



di Redazione
Categoria: ABRUZZO
11/12/2024 alle ore 08:58



Dopo sei aste giudiziarie andate deserte e una settima fissata per gennaio, il futuro delle acque termali di Caramanico rimane incerto. In gioco ci sono due lotti fondamentali: lo storico stabilimento termale con annesso albergo e il beauty center "La Reserve". La vicenda sta alimentando un dibattito sempre più acceso, in particolare grazie all'intervento del vicepresidente del consiglio regionale dell’Abruzzo, Antonio Blasioli (Pd). Attraverso un video pubblicato sui social, Blasioli ha sollevato numerosi interrogativi sulla gestione della situazione e sulle scelte della Regione Abruzzo, guidata dal presidente Marco Marsilio.

Il punto di partenza delle critiche riguarda il bando regionale per lo sfruttamento delle acque termali, affidato inizialmente a una società (la Dre) che ha successivamente rinunciato. La seconda classificata, la Virgo, ha ottenuto un punteggio significativamente più basso, suscitando dubbi sulle sue reali intenzioni e sul piano industriale presentato. Blasioli mette in discussione non solo la qualità delle proposte ma anche i ritardi nell’esame dei requisiti della Virgo, inizialmente promessi entro dieci giorni ma rimasti senza esito anche dopo un mese.

Un altro nodo cruciale si riferisce  all’opportunità di accorpare lo sfruttamento delle acque termali con la gestione dei due lotti sottoposti a curatela fallimentare. La Regione sostiene che la legge impedisca questa unificazione, ma Blasioli chiede chiarezza su quale normativa vieti tale operazione, considerando che l’attuale separazione tra le due procedure sembra rallentare ogni tentativo di rilancio.

Dal canto suo, il sindaco di Caramanico, Franco Parone, ritiene che il sistema delle aste non sia la soluzione ideale. Secondo lui, le tempistiche eccessivamente lunghe allontanano la possibilità di riaprire le terme, ormai chiuse da cinque anni, e di restituire vitalità all’intera area. Parone sta lavorando a una proposta alternativa che potrebbe rappresentare una svolta. Questo progetto, già condiviso con la Regione e i tecnici competenti, potrebbe superare le difficoltà legate alle aste giudiziarie e sbloccare l’impasse.

Nel frattempo, la settima asta è stata fissata con un prezzo base ridotto del 25%, portando la valutazione dei due lotti a 8 milioni di euro contro i 24 iniziali. Tuttavia, le previsioni sono pessimistiche: si teme che anche questo tentativo possa concludersi con un nulla di fatto. Resta quindi da capire se le alternative proposte potranno davvero segnare un cambio di passo per il futuro delle terme di Caramanico.