Una drastica riduzione dei fondi regionali destinati ai progetti di vita indipendente rischia di lasciare senza supporto centinaia di famiglie abruzzesi. Nel bilancio 2024 della Regione Abruzzo sono stati stanziati appena 600mila euro, una cifra che appare in netto contrasto con le 683 richieste presentate quest’anno e con i 4,5 milioni di euro erogati nel 2023, che avevano garantito il finanziamento di 511 progetti.
I progetti di vita indipendente, istituiti dalla legge regionale 57 del 2012, sono rivolti ai disabili gravi di età superiore ai 18 anni e offrono un’assistenza personalizzata per favorire l’autonomia e prevenire l’isolamento sociale. Le famiglie possono presentare domanda entro il 31 gennaio di ogni anno, e le richieste vengono poi classificate in base al livello di bisogno: molto alto, alto, medio e basso.
Negli ultimi anni, il numero di progetti finanziati è cresciuto costantemente, segno di un’esigenza sempre più diffusa. Nel 2022 e 2023 la Regione aveva stanziato rispettivamente 4 e 4,5 milioni di euro, garantendo la copertura di tutte le richieste ammissibili. Quest’anno, però, le risorse disponibili sono state ridotte drasticamente.
«Con soli 600mila euro sarà possibile finanziare appena una sessantina di progetti, meno del 10% delle richieste presentate – denuncia Antonio Blasioli, vicepresidente del consiglio regionale –. Le famiglie, che negli anni passati avevano fatto affidamento su questi fondi, si ritrovano ora senza alcuna comunicazione ufficiale sulla situazione. È un colpo durissimo per chi deve assistere un familiare con disabilità grave».
Secondo i dati forniti, tra le 683 domande presentate per il 2024, 49 appartengono alla fascia di bisogno molto alto, 322 alla fascia alta, 151 a quella media e 161 a quella bassa. Un progetto di vita indipendente della fascia più alta costa mediamente 12.000 euro all’anno, mentre le altre fasce richiedono rispettivamente 10.000, 8.000 e 6.000 euro.
Blasioli sottolinea come questa riduzione avrà un impatto devastante: «Molti caregiver saranno costretti a lasciare il lavoro per prendersi cura dei propri cari, con conseguenze economiche e sociali gravissime». La preoccupazione è ancora maggiore considerando che il consiglio regionale, di recente, ha modificato la normativa per eliminare il limite ISEE di 20.000 euro, ampliando la platea di potenziali beneficiari.
«Sarebbe un controsenso – avverte Blasioli – aumentare il numero di aventi diritto e ridurre drasticamente i fondi disponibili, passando da 4,5 milioni a soli 600mila euro. Chiediamo al presidente Marsilio di intervenire immediatamente per riportare lo stanziamento almeno ai livelli dell’anno scorso, come già avvenuto nel 2023, quando il consiglio regionale integrò le risorse con 3,9 milioni di euro».
La questione non riguarda solo le famiglie direttamente coinvolte, ma tutto il tessuto sociale ed economico abruzzese. Con i suoi 4,5 milioni stanziati nel 2023, la Regione era riuscita a rispondere a un bisogno crescente, dimostrando attenzione verso i più fragili. Il rischio, ora, è che questa scelta di bilancio comprometta uno strumento essenziale per garantire autonomia e inclusione.