Il centro Abruzzo, che comprende territori dall'area di Popoli fino alla Valle Peligna e Subequana, soffre da anni di gravi carenze nei collegamenti con la Capitale, una situazione che invece di migliorare si è aggravata ulteriormente dopo la pandemia. Questo isolamento sta rallentando lo sviluppo economico e sociale di intere comunità, lasciando il territorio in una condizione di marginalità crescente.
A denunciarlo è Vanessa Combattelli, ex amministratrice locale, che ha gestito la realtà dell'entroterra per cinque anni. Combattelli racconta che la difficoltà nel raggiungere Roma è un problema noto da tempo. Durante i suoi studi nella Capitale, tra il 2017 e il 2020, già osservava le problematiche legate al trasporto, nonostante la presenza di alcune aziende private che garantivano corse regolari. Tuttavia, il declino è stato evidente negli ultimi anni, con la chiusura di una delle principali linee di autobus privati ​​e la drastica riduzione delle corse pubbliche.
Oggi, chi si sposta dal centro Abruzzo è costretto a passare per Avezzano, con tempi d'attesa lunghissimi e percorsi che si trasformano in veri e propri viaggi interminabili. La mancanza di soluzioni pratiche ha portato molte persone a considerare l'assurda opzione di partire da Pescara, nonostante l'allungamento del tragitto.
Secondo Combattelli, il problema dei collegamenti con Roma non riguarda solo la qualità della vita dei cittadini, ma blocca anche ogni possibile investimento sul territorio. L'assenza di infrastrutture adeguate impedisce di sfruttare la posizione strategica del centro Abruzzo rispetto alla Capitale, precludendo così possibilità di crescita economica e sociale.