PESCARA – Una condanna a 25 anni da trascorrere nelle carceri egiziane con l'accusa di spaccio di droga. E' la sentenza del tribunale del Cairo nei confronti di Giacomo Passeri, l'italiano in cella da quasi un anno il cui caso era esploso a luglio, con la famiglia che aveva parlato di "torture": "è in uno stato d'abbandono e senza cure" dopo un intervento chirurgico. Ed è stata sempre la famiglia a rendere nota la sentenza dei giudici egiziani emessa due giorni fa, parlando però di una condanna all'ergastolo. “Siamo ancora sotto choc: ci hanno comunicato che mio fratello è stato condannato all’ergastolo, con 25 anni da scontare in Egitto”. È quanto afferma Andrea Passeri, il fratello del giovane pescarese Giacomo Passeri, 31 anni, arrestato un anno fa circa in Egitto per possesso di droga (secondo quanto trapelato un piccolo quantitativo di marijuana) e condannato oggi da un tribunale al Cairo. Nei mesi scorsi la famiglia del giovane pescarese aveva lanciato l’allarme sulle condizioni di Giacomo, il quale aveva anche iniziato uno sciopero della fame per protestare sul trattamento ricevuto e per le lungaggini processuali.Sulla vicenda si registra anche una dichiarazione del deputato di Avs Marco Grimaldi e del segretario regionale Sinistra Italiana Abruzzo Daniele Licheri, i quali chiedono l’immediato intervento del Governo Italiano. Per loro si è in presenza di “una vicenda dai diritti umani negati. Abbiamo visto la vicenda Regeni, la vicenda Zaki, non ci fidavamo di chi diceva che in Egitto andava tutto bene. È stato detenuto senza traduttori, sottoposto a un interrogatorio senza avvocati. Non c’è bisogno di sapere di che cosa Luigi Giacomo Passeri sia stato accusato”.La Farnesina segue "con la massima attenzione" il caso e ha chiesto l'autorizzazione a una visita consolare in carcere con la massima urgenza. Lo assicura il ministero degli Esteri in una nota, nella quale fa sapere che lo scorso 19 agosto ha avuto luogo al Cairo l’udienza di primo grado sul caso Passeri, cui il capo della cancelleria consolare dell’ambasciata d’Italia, accompagnato da un interprete, ha assistito in qualità di osservatore. Lo stesso giorno, l’avvocato ha informato l'ambasciata che il signor Passeri è stato condannato a 25 anni di detenzione.