Premierato, via ai comitati anche in Abruzzo


Il promotore è l'ex consigliere regionale Antonio Norante



Categoria: ABRUZZO
23/04/2024 alle ore 00:10



Nasce anche in Abruzzo il Comitato civico per il premierato, che si va ad aggiungere ad altri comitati costituiti in questi ultimi giorni in varie località italiane, e che intende rappresentare a livello locale il primo passo per la creazione di tante altre realtà sul territorio abruzzese. Promotore dell’iniziativa qui in Abruzzo è Antonio Norante, ex-Consigliere regionale per due legislature e più volte consigliere comunale a Roseto. Norante torna ad occuparsi di riforme in quanto fu un referendario della prima ora ricoprendo il ruolo di coordinatore regionale del Patto Segni sostenendo i referendum del ’91 e del ’93 oltre a quello del 1999 per l’abolizione della quota proporzionale prevista dalla legge elettorale. 
Compito del Comitato sarà quello di promuovere e di portare avanti la riforma costituzionale per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri. Il Comitato si sta già attivando per far conoscere ai cittadini, attraverso varie iniziative, i contenuti della riforma attualmente in discussione in Parlamento e fortemente voluta dal Governo Meloni. Inoltre il Comitato si prefigge anche lo scopo di sostenere il SI all’eventuale referendum a cui gli italiani saranno chiamati a rispondere qualora la riforma non ottenga la maggioranza parlamentare richiesta dalla Costituzione. La proposta di legge per il premierato, attualmente in discussione nella Commissione Affari Costituzionali del Senato, è stata inserita nel programma di governo da Giorgia Meloni, che la definisce “la madre di tutte le riforme”, e nell’intento dei proponenti è finalizzata ad evitare in futuro ribaltoni, trasformismi e governi tecnici. «Una proposta – dichiara l’esponente rosetano - per garantire stabilità e dare una prospettiva di lungo periodo tenuto conto che, in Italia, dal 1946 ad oggi, in 78 anni, abbiamo avuto finora 68 governi Una riforma che potrà consentire ai cittadini di scegliere direttamente il Presidente del Consiglio dei ministri in modo da ridare dignità alla democrazia, e ridurre l’astensionismo»