TERAMO - La notizia del commissariamento della Lega in Abruzzo per mano del sottosegretario Claudio Durigon ai danni del coordinatore regionale e sottosegretario Luigi D’Eramo ha una matrice e uno scopo. E di sicuro non c’è nulla di ufficiale se non il tentativo di stimolare prese di posizione in un momento in cui il partito è in pieno caos dopo la fuoriuscita dell'assessore regionale Nicola Campitelli e del consigliere regionale Antonietta La Porta che seguono la fuoriuscita del consigliere Emiliano Di Matteo oltre che dei consiglieri che hanno abbandonato sbattendo la porta Simone Angelosante, Tony Di Gianvittorio, Manuele Marcovecchio e Luca De Renzis. In bilico anche l’assessore Nicoletta Verì che secondo i bene informati avrebbe fatto trapelare che la sua permanenza nella Lega è appesa a un filo sinché il coordinatore rimarrà Luigi D’Eramo. Chi conosce i “protocolli” interni al partito del Carroccio sa bene che Salvini non usa commissariare un partito a pochi mesi dalle elezioni, quindi è escluso che si possa commissariare la Lega in Abruzzo alla vigilia delle regionali fissate a marzo. In genere Salvini commissaria con i dati alla mano, e quindi con percentuali deludenti all’esito del voto. E sempre chi conosce bene le dinamiche interne alla Lega intuisce che men che meno sia ipotizzabile un commissariamento affidato a Claudio Durigon, visto che lo stesso Durigon è stato commissariato nella Regione Lazio da coordinatore pochi mesi fa, Un commissariamento che nel suo caso non era punitivo, ma legato ai numerosi impegni da sottosegretario. Figuriamoci dunque se il partito vuole affidargli la “grana” dell’Abruzzo. Ecco perchè quindi tutti gli indizi portano a pensare che la notizia del commissariamento sia un polpetta avvelenata che D’Eramo o qualcuno a lui vicino possa aver stimolato per innescare prese di posizione tese a difendere lo stesso D’Eramo in un momento in cui nel partito regna la bufera e i cospiratori interni sono pronti ad approfittarne. Peraltro la notizia del comissariamento arriva con sospetto anticipo rispetto a un’altra notizia che potrebbe arrivare a giorni: cioè la mancata candidatura al Consiglio regionale del sindaco di Giulianova nonché coordinatore provinciale della Lega Jwan Costantini che i rumors vogliono in forte riavvicinamento a Paolo Gatti, candidato con Fratelli d’Italia alle prossime regionale. Le indiscrezioni si spingono anche a ipotizzare una fuoriuscita dello stesso Costantini dalla Lega, il che sarebbe un ceffone in piena regola verso Luigi D’Eramo visto che il sindaco di Giulianova era considerato uno degli uomini più vicini a D’Eramo nel teramano. La notizia di un eventuale abbandono di Costantini è solo una ipotesi, ma quel che è certo è che Costantini si ricandiderà a sindaco di Giulianova e che molti dei suoi uomini pressano per un abbandono del partito. Il tutto a favore di Paolo Gatti che ha bisogno di figurare bene alle prossime regionali perchè punta a ottenere la leadership del centrodestra contro l’assessore regionale uscente della Lega Pietro Quaresimale e anche contro il presidente Fira Giacomo D’Ignazio. E per farlo ha bisogno anche del figliol prodigo Costantini a cui avrebbe promesso un nuovo appoggio alle amministrative di Giulianova così come è riuscito a superare le ruggini con l’ex vicecoordinatore della Lega Emiliano Di Matteo, oggi in quota a Forza Italia. Ma si sa che i veleni della politica sono coerenti come due persone amiche in due partiti diversi e nemiche nello stesso partito.
Infine un inciso: rumors vogliono che sia imminente un vertice romano tra Matteo Salvini, il sottosegretario Claudio Durigon e l'assessore Nicola Campitelli prima della visita di Salvini a Silvi attesa per la prossima settimana. Un vertice dove verosimilmente il leader della Lega proverà a trattenere l'assessore Campitelli che ha fatto trapelare con fermezza che lui rimarrà fuori dalla Lega sinchè il partito resta nelle mani dell'attuale dirigenza.
TERAMO - La notizia del commissariamento della Lega in Abruzzo per mano del sottosegretario Claudio Durigon ai danni del coordinatore regionale e sottosegretario Luigi D’Eramo ha una matrice e uno scopo. E di sicuro non c’è nulla di ufficiale se non il tentativo di stimolare prese di posizione in un momento in cui il partito è in pieno caos dopo la fuoriuscita dell'assessore regionale Nicola Campitelli e del consigliere regionale Antonietta La Porta che seguono la fuoriuscita del consigliere Emiliano Di Matteo oltre che dei consiglieri che hanno abbandonato sbattendo la porta Simone Angelosante, Tony Di Gianvittorio, Manuele Marcovecchio e Luca De Renzis. In bilico anche l’assessore Nicoletta Verì che secondo i bene informati avrebbe fatto trapelare che la sua permanenza nella Lega è appesa a un filo sinché il coordinatore rimarrà Luigi D’Eramo. Chi conosce i “protocolli” interni al partito del Carroccio sa bene che Salvini non usa commissariare un partito a pochi mesi dalle elezioni, quindi è escluso che si possa commissariare la Lega in Abruzzo alla vigilia delle regionali fissate a marzo. In genere Salvini commissaria con i dati alla mano, e quindi con percentuali deludenti all’esito del voto. E sempre chi conosce bene le dinamiche interne alla Lega intuisce che men che meno sia ipotizzabile un commissariamento affidato a Claudio Durigon, visto che lo stesso Durigon è stato commissariato nella Regione Lazio da coordinatore pochi mesi fa, Un commissariamento che nel suo caso non era punitivo, ma legato ai numerosi impegni da sottosegretario. Figuriamoci dunque se il partito vuole affidargli la “grana” dell’Abruzzo. Ecco perchè quindi tutti gli indizi portano a pensare che la notizia del commissariamento sia un polpetta avvelenata che D’Eramo o qualcuno a lui vicino possa aver stimolato per innescare prese di posizione tese a difendere lo stesso D’Eramo in un momento in cui nel partito regna la bufera e i cospiratori interni sono pronti ad approfittarne. Peraltro la notizia del comissariamento arriva con sospetto anticipo rispetto a un’altra notizia che potrebbe arrivare a giorni: cioè la mancata candidatura al Consiglio regionale del sindaco di Giulianova nonché coordinatore provinciale della Lega Jwan Costantini che i rumors vogliono in forte riavvicinamento a Paolo Gatti, candidato con Fratelli d’Italia alle prossime regionale. Le indiscrezioni si spingono anche a ipotizzare una fuoriuscita dello stesso Costantini dalla Lega, il che sarebbe un ceffone in piena regola verso Luigi D’Eramo visto che il sindaco di Giulianova era considerato uno degli uomini più vicini a D’Eramo nel teramano. La notizia di un eventuale abbandono di Costantini è solo una ipotesi, ma quel che è certo è che Costantini si ricandiderà a sindaco di Giulianova e che molti dei suoi uomini pressano per un abbandono del partito. Il tutto a favore di Paolo Gatti che ha bisogno di figurare bene alle prossime regionali perchè punta a ottenere la leadership del centrodestra contro l’assessore regionale uscente della Lega Pietro Quaresimale e anche contro il presidente Fira Giacomo D’Ignazio. E per farlo ha bisogno anche del figliol prodigo Costantini a cui avrebbe promesso un nuovo appoggio alle amministrative di Giulianova così come è riuscito a superare le ruggini con l’ex vicecoordinatore della Lega Emiliano Di Matteo, oggi in quota a Forza Italia. Ma si sa che i veleni della politica sono coerenti come due persone amiche in due partiti diversi e nemiche nello stesso partito.
Infine un inciso: rumors vogliono che sia imminente un vertice romano tra Matteo Salvini, il sottosegretario Claudio Durigon e l'assessore Nicola Campitelli prima della visita di Salvini a Silvi attesa per la prossima settimana. Un vertice dove verosimilmente il leader della Lega proverà a trattenere l'assessore Campitelli che ha fatto trapelare con fermezza che lui rimarrà fuori dalla Lega sinchè il partito resta nelle mani dell'attuale dirigenza.