UniTe, l'iniziativa 'Abitare il proprio corpo' scatena l'ira di Fratelli d'Italia


Sofo (FdI): "Ideologia e ipocrisia". Di Giuseppe (GN): "Cercano di allinearci al pensiero unico"


di Niccolò Monti
Categoria: ABRUZZO
22/04/2023 alle ore 15:02



Sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto di ogni forma di diversità e al valore dell'inclusione? Per l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Vincenzo Sofo, membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, è solo 'ideologia e ipocrisia'.

Davanti all'iniziativa Abitare il proprio corpo, promossa dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione, diretta dal professor Christian Corsi, e rivolta al dipartimento stesso e agli Istituti Secondari del territorio, l'esponente di FdI ha attaccato duramente l'Università di Teramo, accusandola di voler 'introdurre l'ideologia gender e lgbt', facendo leva sullo 'spauracchio della lotta alla discriminazione' e 'promuovendo la libertà individuale a tutti i costi'.

Durante l'evento, che si è svolto ieri, 20 aprile 2023, è stata presentata la Carta studentesca per il rispetto e la valorizzazione di ogni forma di diversità, letta ai presenti dal regista Silvio Araclio. La Carta ha l’obiettivo di formalizzare simbolicamente 'l’impegno dell’intera comunità studentesca nella condivisione e nella promozione dei valori di libertà, di uguaglianza, di inclusione e di non discriminazione'. La sottoscrizione della Carta da parte degli studenti costituisce un gesto di solidarietà 'contro ogni forma di discriminazione, riaffermando la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea'. 

Questa semplice iniziativa simbolica ha scatenato l'ira di Fratelli d'Italia e di Gioventù Nazionale, l'ala giovane del partito di Giorgia Meloni. Sofo, infatti, non ha attaccato solo l'iniziativa per la volontà di 'introdurre un cosiddetto linguaggio inclusivo, senza però specificare in cosa consista', ma anche la 'carriera alias' - servizio di inclusione già disponibile nell'ateneo teramano - ovvero il regolamento che tutela tutti gli studenti che desiderano utilizzare un nome diverso da quello anagrafico nelle interazioni con gli atenei, sulla base del principio di autodeterminazione. L'esponente di FdI ha definito questa procedura 'una scorciatoia attraverso la quale spesso si aggiunge altra sofferenza a giovani che si trovano in situazioni di fragilità e con gravi crisi di identità'.

Alle sue parole si sono aggiunte quelle dell'ex studente dell'UniTe e oggi vicepresidente di Gioventù Nazionale Francesco Di Giuseppe, di cui andrebbero ricordate alcune pubblicazioni su Facebook, come quella del Paperino nazista che legge il Mein Kampf (data la didascalia, utilizzato con l'obiettivo contrario rispetto a quello originale del corto Der Fuehrer’s Face del 1943) quella di David Bowie con il saluto romano e la foto del collaboratore belga di Hitler, Léon Degrelle.

 

Il giovane esponente di GN ha definito l'iniziativa 'un cavallo di Troia che, ingannando tutti, cerca di obbligarci e di allinearci al pensiero unico'. E ha poi accusato il Dipartimento di voler limitare la libertà di espressione all'interno dell'università, in quanto rischia 'di discriminare chi semplicemente, dopo l’approvazione di simili documenti, non potrà più essere libero di dire che gli esseri umani nascono uomini e donne, che gli unici a poter generare figli sono un uomo e una donna insieme, che l’utero in affitto è un crimine e che la molteplicità di generi e la fluidità fanno male ai nostri giovani, i quali perdono ogni certezza psicologica e sociale'.

La Carta, però, non prevede nulla di quanto dichiarato dai due esponenti vicini alla premier Giorgia Meloni. Innanzitutto la sua sottoscrizione resta assolutamente libera e volontaria. E una volta effettuata impegna, simbolicamente e senza eventuali sanzioni, gli studenti firmatari a:

  1. contribuire alla creazione di una società inclusiva;
  2. creare uno spazio di condivisione nel quale ogni individualità possa sentirsi libera di esprimersi nel rispetto reciproco;

  3. contrastare le discriminazioni di ogni forma di diversità e la marginalizzazione di singoli o gruppi sulla base di stereotipi;

  4. favorire l’impiego di un linguaggio inclusivo nei luoghi di studio e di ritrovo;

  5. promuovere e condividere iniziative di natura socioculturale e scientifica finalizzate alla sensibilizzazione sui temi dell’inclusione e della comunicazione non ostile;

  6. condividere il significato e le finalità della “Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia”.

Questa non è la prima volta, e probabilmente non sarà neanche l'ultima, che degli esponenti di Fratelli d'Italia si scagliano contro un'iniziativa che tutela la comunità lgbt. In attesa della prossima, resta sempre la stessa domanda: di un'iniziativa che, come ha sottolineato il professor Corsi, rappresenta semplicemente 'un gesto responsabile dettato dalla convinzione che la diversità costituisca un patrimonio comune dell’umanità da valorizzare e preservare', cosa spaventa così tanto due esponenti di un partito che è alla guida del Paese?