Venerdì 11 Novembre presso la sala ipogea dell’Emiciclo, a L’Aquila, si terrà una iniziativa promossa dall’ATER L’Aquila per parlare della ricostruzione post sisma nell’edilizia residenziale pubblica. Per l’occasione saranno presenti, oltre a istituzioni politiche come gran parte dei Parlamentari neo eletti ed il Presidente della Regione Marco Marsilio, anche i Presidenti degli Ordini aquilani di ingegneri, architetti, commercialisti e avvocati, oltre al presidente dell’ANCE L’Aquila, il Presidente di Federcasa, docenti universitari e non solo.
Abbiamo intervistato il Direttore Generale dall’ATER L’Aquila, Alfredo D’Ercole, il quale ci ha spiegato il perché di questa iniziativa:
”Noi, quindi io insieme al CDA, con il Presidente Isidoro Isidori, la Vice Presidente Serena Parlante e il Consigliere Massimo Scimmia, non vogliamo incentrare questo grande convegno sul tema della ricostruzione in sé, ma più specificamente su cosa ci ha insegnato il caso del sisma di L’Aquila. Noi vogliamo concentrarci su quale deve essere il futuro di una nuova idea di abitare. Il nostro intento è di comprendere come un uomo cambiato antropologicamente in seguito al lockdown, alla crisi energetica e non solo si pone rispetto alla casa del futuro.”
Interverrà anche il Commissario Speciale alla Ricostruzione Giovanni Legnini, su cosa pensate di confrontarvi con lui?
“Non dobbiamo credere che la ricostruzione sia finita, perché in realtà sta cambiando passo: c’è bisogno di una attenzione maggiore nei confronti della digitalizzazione e dell’efficienza energetica.”
Si sarebbe potuto fare di più?
“La digitalizzazione è facile da dire e difficile da fare. Noi, ad esempio, oltre a ricostruire fisicamente una palazzina, l’abbiamo anche riprodotta digitalmente, il che ci permette di poter comprendere seduta stante un problema legato ad un condominio, semplicemente grazie ad una foto inviataci da chi ci abita.”
Digitalizzare in questa maniera le abitazioni riesce ad essere un intervento sostenibile dal punto di vista economico?
“Ma quanto ci costa andare a fare un sopralluogo per ogni intervento richiesto? Se ne recupera anche in efficienza.”
A cosa volete arrivare con questo percorso che partirà l’11 Novembre?
“Attualmente le abitazioni sono un semplice perimetro chiuso, invece noi abbiamo un’idea di connessione con la città e con i luoghi. L’obiettivo è anche quello di andare a trasformare i non-luoghi in luoghi, con interventi che possono sembrare banali, ma che non lo sono affatto, come la creazione di parchi giochi e non solo. Bisogna cambiare il punto di vista del vivere l’abitazione.”