Presidente, a luglio scorso è uscito il tanto atteso bando “RESTART FARE IMPRESA”, come è stato accolto dalle aziende a cui era destinato?
Il nostro avviso è stato pubblicato a inizio luglio ed era possibile inviare le domande di partecipazione dal 25 luglio. In contemporanea le imprese a cui era destinato, ossia quelle del cratere sismico 2009, hanno visto uscire diversi bandi destinati alla stessa platea, bandi legati al Fondo Complementare al PNRR e che tutti noi conosciamo come Nextappennino. Una considerazione non da poco, poiché tutti questi bandi insieme hanno creato una sorta di “abbondanza”, un valore assolutamente positivo per le imprese dei due crateri 2009 e 2016. Per quanto riguarda “RESTART FARE IMPRESA” siamo molto soddisfatti, il riscontro in termini di interesse prima, e di risposta e partecipazione poi delle aziende è stato alto.
Quali sono i punti di forza del bando che le imprese stanno rilevando?
Al primo posto c’è la celerità nell’avere un riscontro dai nostri uffici Fi.R.A., il 25 luglio sono stati aperti i termini di presentazione delle domande e a metà settembre le imprese hanno ricevuto le prime risposte, teniamo conto che ci sono state anche le vacanze estive nel frattempo. Tante volte i tempi della Pubblica Amministrazione scoraggiano le imprese e diventano un deterrente nei confronti della loro partecipazione agli avvisi pubblici. Fi.R.A. e la Regione Abruzzo non è la prima volta che smentiscono con il proprio operato questa convinzione.
E poi, quali altri punti a favore di “RESTART FARE IMPRESA”?
Poi sicuramente la tipologia di strumento, poiché il progetto unico di investimento prevede come finanziabili sia le spese per l’acquisto di beni materiali e immateriali sia il capitale circolante. Questo oggi, data la congiuntura economica e le difficoltà che le imprese vivono, è sicuramente un booster per la gestione delle aziende. Tant’è che la maggior parte delle domande è stata per il circolante, ossia più liquidità per pagare le fatture di energia e gas e permettere l’acquisto di materie prime per le proprie scorte.
Ci sono state domande decretate inammissibili?
Le domande che non hanno passato la fase istruttoria sono poche, questo sia perché l’avviso era semplice per le imprese sia perché i consulenti le hanno preparate con cura. Il bando non ha barriere all’ingresso stringenti, le motivazioni di esclusione hanno riguardato casi limite, come il codice ateco non corrispondente a quelli previsti dall’avviso o l’indicazione della forma di aiuto errata. È utile ricordare che questo bando prevede uno strumento combinato - una garanzia concessa dai Confidi e un fondo perduto -, ma a volte è stato indicato solo il fondo perduto.
A due mesi dall’inizio della presentazione delle domande ci sono ancora fondi disponibili?
Le risorse destinate a “RESTART FARE IMPRESA” sono ingenti, ammontavano a circa 10 milioni di euro, per cui sì il plafond è ancora disponibile. Monitorando costantemente i tempi e le risorse,attraverso il controllo della concessione della garanzie e dell’erogazione del fondo perduto, FIRA è sempre a conoscenza di quante risorse siano a disposizione delle imprese. Ricordo, che essendo l’avviso a sportello e fino a esaurimento fondi, non c’è una scadenza temporale, per cui le aziende possono continuare a fare richiesta di tali sovvenzioni.