Elezioni Abruzzo 2022: i comuni al voto. Si vota anche per il referendum



di Elisa Leuzzo
Categoria: ABRUZZO
10/06/2022 alle ore 19:32



Sono chiamati al voto 48 comuni: 17 in provincia dell’Aquila (compreso il capoluogo), 4 in provincia di Teramo, 5 in provincia di Pescara e 22 in provincia di Chieti. Le operazioni di voto di svolgeranno nella sola giornata di domenica 12 giugno e in tutti i comuni riguarderanno anche i quesiti referendari.

Il turno di ballottaggio si terrà il 26 giugno.

Si voterà in cinque comuni con popolazione legale superiore alla soglia dei 15.000 abitanti con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno.

In sintesi, i numeri delle elezioni nella regione sono i seguenti:

  • comuni al voto: 49 su 305 comuni abruzzesi (16,1%)
  • comuni >15.000 ab: 5 su 49 (10,2%)
  • comuni ≤15.000 ab: 44 su 49 (89,8%)
  • capoluoghi di provincia: 1

Si rinnova il Consiglio comunale a L’Aquila, dove gli sfidanti sono saliti a 4: Pierluigi Biondi, Stefania Pezzopane, Americo Di Benedetto e Simona Volpe.

Nella stessa provincia, BalsoranoBarreaCampo di GioveCaporcianoCivitella AlfedenaGioia dei MarsiLecce nei MarsiLuco dei MarsiMonterealeMorinoPescasseroliPrata d’AnsidoniaPratola PelignaSant’Eusanio ForconeseScoppito Villavallelonga. Solo L’Aquila supera i 15mila abitanti e avrà – eventualmente – il turno di ballottaggio previsto per il 26 giugno.

Per quanto riguarda gli altri comuni, in provincia di Teramo si voterà a Crognaleto, Tortoreto, Valle Castellana e Martinsicuro, che supera i 15mila abitanti e quindi potrebbe avere anche il turno di ballottaggio. In provincia di Pescara si voterà ad Alanno, Brittoli, Scafa, Spoltore (con eventuale ballottaggio) e Villa Celiera. In provincia di Chieti si vota ad Arielli, Atessa, Castelguidone, Castiglione Messer Marino, Fallo, Fraine, Furci, Gamberale, Giuliano Teatino, Lettopalena, Montelapiano, Ortona (con eventuale ballottaggio), Pennadomo, Ripa Teatina, Roccamontepiano, Roccascalegna, Roio del Sangro, Rosello, San Salvo (con eventuale ballottaggio), San Vito Chietino, Tollo e Torricella Peligna.

Il referendum.

La Corte Costituzionale ha ammesso cinque dei sei quesiti presentati dal Comitato promotore. Il primo riguarda i Consigli giudiziari: “La questione è molto importante – spiega il portale altalex – ed ha a che fare con il potere di valutare la professionalità e la competenza dei magistrati. Il CSM che esercita tale potere, lo fa sulla base delle valutazioni dei Consigli giudiziari, organismi territoriali composti in parte da magistrati e in parte da avvocati e professori universitari in materie giuridiche, che formano la c.d. componente laica. Nell’attuale sistema normativo, la componente laica è esclusa dalla discussione e votazione delle decisioni del CSM che riguardano la competenza dei magistrati. Il referendum abrogativo consentirebbe, in caso di vincita del sì, di ammettere alla discussione e al voto anche i membri laici.
Il secondo riguarda le “correnti” nella magistratura: “Questo meccanismo, ritenuto dai presentatori del referendum, come responsabile della forte influenza esercitata dalle correnti nelle decisioni del CSM, sarebbe eliminato, consentendo a tutti i magistrati in servizio di candidarsi all’organo di controllo e rimettendo alle votazioni la scelta del magistrato, e rimettendo al centro le qualità personali e professionali del candidato”.
Altri quesiti riguardano la separazione delle funzioni dei magistrati e l’abrogazione della Legge Severino per eliminare l’automatica incandidabilità, ineleggibilità e decadenza di parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali, in caso di condanna penale. Infine, ammessi i quesiti sull’abrogazione della custodia cautelare in determinate circostanze e sulla responsabilità dei magistrati.