"Lucifer", cosa c'è oltre la morte



di Antonio di Loreto
Categoria: PERCHE' NO?
01/04/2022 alle ore 19:38



Lo sceneggiato televisivo va a rompere il taboo socioculturale del Diavolo, mostrandolo sotto vesti mai viste.

La serie Netflix “Lucifer” basandosi sugli scritti biblici, in merito agli avvenimenti antecedenti il Nuovo Testamento, mette in piedi una narrazione incentrata sulla figura del diavolo, svelando degli aspetti mai trattati prima.

Lucifero nella Bibbia

‘Lucifero’ la cui etimologia riporta al significato di Potatore di Luce, è il nome classicamente assegnato a Satana dalla tradizione giudaico-cristiana.

Negli scritti biblici è conosciuto come l’arcangelo più vicino a Dio, che a causa della sua superbia credette di essere superiore al Creatore stesso. Una schiera di angeli seguendo le sue ambizioni mossero guerra contro Dio, uscendone vinti. Esiliati insieme a Lucifero vennero reclusi nell’inferno, luogo metafisico destinato alle anime. Posto che ha circoscritto il Male, forma antecedente all’esilio di Satana, investendo l’ex arcangelo del titolo di guardiamo degl’inferi.

La leggenda narra che l’inferno si trovi sotto Gerusalemme, teologicamente, il centro del mondo.

Lucifero nella storia giudaico-cristiana ha ricevuto diversi appellativi fra i quali si ricordano: il Maligno, l’Accusatore, l’ingannatore Genesi, ed altri che identificano diverse accezioni a lui attribuite negli anni. Per esempio l’Accusatore proviene dalle calunnie che lui disse nei confronti dell’uomo a Dio, cercando di veicolare le sue idee contro il perdono della figura dell’essere umano. Inoltre basti pensare alla Genesi dove Lucifero, sotto forma di serpente, ingannò Eva portandola a mangiare il frutto proibito, nel giardino dell’Eden.

Dei molti nomi attribuitigli, fra questi il più degno di attenzione è il principe di questo mondo, nato dai peccati frutto dell’esilio di Adamo ed Eva, di cui Lucifero ne fu il fautore.

Dante Alighieri e la rappresentazione dell’inferno

A 700 anni dalla sua morte, Dante Alighieri è ancora uno dei poeti più famosi della lingua italiana, le cui opere sono note in tutto il mondo.

Dante, considerato il poeta che inventò la lingua italiana, è famoso principalmente per la Divina Commedia, poema allegorico volto a dare una rappresentazione dell’inferno, del purgatorio e del paradiso. Conosciuta come prima rappresentazione, scritta, di questi mondi metafisici della sfera teologica, vuole essere una critica alla società dando una soluzione ai mali che affliggono il genere umano. Infatti al suo interno per ogni cantica è presente, al sesto canto, un’invettiva politica. Nell’inferno vi si trova Ciacco come promotore critico. Rinomato parassita di corte fu soprannominato "maiale" a causa del suo peccato di gola. Egli viveva nelle corti, non si interessava di politica ma sapeva molto circa la storia di Firenze. Dante interrogandolo, mette in mostra tre macro temi: la lotta fra i guelfi bianchi e neri, la carenza di persone giuste e la predominanza della superbia, invidia ed avarizia nei cuori dei fiorentini.

Ciacco è solo uno dei personaggi all’interno dell’inferno dantesco, ogni girone ha una sua “guida”.

L’inferno prima di Dante non ha mai avuto una rappresentazione dettagliata, la sua struttura è sempre rimasta vaga, affiancata alla forma di una voragine causata dallo schianto di Lucifero, cadendo dal Regno dei cieli. Dante rifacendosi a quelle che sono le credenze popolari “modella” questa voragine, dividendola in nove cerchi uno più basso dell’altro come in una macabra arena. Prima di fare il loro ingresso nei gironi infernali, i dannati attraversano una porta nella città di Gerusalemme conducendoli all’Antinferno. “Usceri” al suo ingresso sono gli ignavi, coloro che nella vita non hanno mai preso posizione. Rifiutati dal traghettatore di anime, Caronte, sono destinati a vagare nudi inseguendo un'insegna che si muove rapidissima e gira su sé stessa mentre vengono punti da mosconi e vespe. Il traghettatore di anime navigando il fiume, Acheronte, trasporta i dannati verso la riva opposta; dove vengono giudicati da Minosse, che gli attribuisce un girone infernale.

Alle pendici della voragine è presente il tetro pozzo dei giganti, dopo il quale si giunge alla zona più tragica dell’inferno dove sono puniti i traditori. Superata quest’ultima si arriverà a vedere Lucifero, conficcato nel centro della Terra.

“Lucifer” rompiamo gli schemi teologici

Lucifer è una serie televisiva creata da Tom Kapinos, volta a raffigurare un’accezione del demonio mai vista.

Nel 2011 il signore degl’inferi annoiato dalla vita di guardiano di anime, decide di prendersi una vacanza trasferendosi a Los Angeles, insieme al suo braccio destro Mazikeen. La loro dimora da quel giorno diviene un night club, il LUX, interamente gestito da loro, che in breve tempo diviene molto conosciuto grazie al giro di favori del proprietario, Lucifer. Questo evento singolare riporta a quella che è la credenza dei “patti col diavolo”. Elemento che passa in secondo piano, all’interno della trama, quando Lucifer diviene il collaboratore di una detective dell’LPD, Chloe Decker.

Il ruolo del diavolo in questa trama va stravolgere completamente quelle che sono le accezioni a lui attribuite dagli scritti biblici, non interpreta più colui che tenta bensì colui che punisce seguendo le “legge”. Infatti all’interno della serie televisiva, si può notare come la sua figura è in cerca di redenzione scontrandosi con le credenze popolari più volte. Divenendo non un’antagonista della società ma un suo protettore. I due personaggi più incisivi nella sua crescita saranno Chloe e la dottoressa Linda, facilmente riconducibili alle figure di Beatrice e Virgilio all’interno del poema dantesco.

Lucifer, nella sua interezza porta un messaggio metaforico molto importante: chiunque può riscattarsi dai propri peccati… perfino il diavolo.