Inventing Anna spiega la discriminazione femminile


Un messaggio pedagogico all'interno di un intreccio di trama avvincente


di Antonio di Loreto
Categoria: PERCHE' NO?
11/03/2022 alle ore 10:07



La serie tv Inventing Anna esplicita il tema della discriminazione di genere, nella New York moderna alla ricerca di un posto di rilievo nelle classi sociali più elitarie.

La neo serie Netflix ha avuto grande successo grazie al messaggio pedagogico all’interno di un intreccio di trama avvincente. Volto a mostrare oltre che il tema della disparità di genere anche le difficoltà dietro un mestiere come il giornalista. Dimenticato nel tempo a causa dell’ascesa dei social media.

La lotta per i diritti delle donne

Le due rivoluzioni industriali non sono riconducibili al mero progresso tecnologico, bensì ad un vero e proprio coinvolgimento, dell’opinione pubblica, volto al miglioramento delle proprie condizioni di vita.

Per la prima volta si sentì parlare di “diritti”, partiti di massa e uguaglianza di genere. Quest’ultimo risuona familiare alle nostre orecchie e comune ai nostri occhi inebriati di questo termine; ormai ovunque. Oggi esteso all’identità di genere ma allora volto solo ad un aumento della considerazione del genere femminile all’interno della società, vittima di discriminazioni causa di un atteggiamento retrograde; pregresso nella mente umana.

Le donne, verso l’affermazione del loro posto nel mondo, hanno iniziato una lotta pacifica contro il maschilismo promotore di ideali sessisti. Il loro modus operandi ha fatto leva su quello che era già il loro ruolo nella società, affermandolo, mostrando quanto fossero attive “protagoniste” al pari degli uomini. Dimostrato, vivamente, durante la prima metà del XX secolo, con le due guerre mondiali che hanno lasciato l’economia e la struttura sociale in mano alle donne; causa arruolamento militare forzato maschile. Da qui infatti gli vennero riconosciuti i primi diritti, perché dinanzi all’evidenza nessuno può opporsi.

Rimanendo coerenti alle premesse asserite inizialmente, si può dedurre che le lotte del genere femminile contro la società si sono mosse parallelamente al progresso tecnologico. Affermazione più vera non può esistere, data la loro lotta sempre più viva nella società odierna, dove la fiumana del progresso è ciò che detta il tempo.

Il giornalismo da arte pregiata a dimenticata

Prima dell’avvento della radio, della televisione e dei social media; l’unico mezzo d’informazione era il giornale che ha visto il suo splendore durante la Belle Epoque; periodo dei primi del Novecento antecedente alla Grande Guerra.

Il giornalismo aveva in mano la società: l’informazione nazionale, gli spazi pubblicitari, i consigli tramite le varie rubriche. Dunque si potrebbe definire il pioniere degli influencer odierni, che condizionano la nostra routine con nuove mode, sia nell’abbigliamento che nel modo di esprimersi. L’obiettivo del giornale era quello di tenere informato e intrattenere la società, che pendeva dalle “labbra” di quelle pagine imbevute di inchiostro. Le parole al loro interno erano come la pittura per un’artista, ovvero la base per un dipinto che in questo caso invece di essere sfarzoso di colori lo era di termini; divenendo un’agevolazione passiva all’alfabetizzazione della società del tempo.

Il giornale con l’avvento delle guerre è divenuto più popolare ma meno libero, i governi totalitari e non hanno veicolato quelle che erano le informazioni con lo scopo di fare psicologia delle masse. L’opinione pubblica doveva essere sedata e molte volte quello che accadeva al fronte non era libero da filtri di narrazione. Definibili gli antenati della “fake news” sono stati i primi cenni di morte dell’arte del giornalismo.

Nel 1936 con i primi trasmettitori ad onde corte, l’ascesa della radio verso lo spodestamento del giornale divenne inevitabile. La veicolazione delle informazioni iniziò ad assumere un carattere differente, non più scritto ma parlato. L’uso di tale strumento fu privilegiato dalle dittature occidentali che tramite la loro voce volevano soggiogare la mente popolare.

Inventing Anna facciamo chiarezza sulla società

La serie, Netflix, Inventing Anna è l’esemplificazione di quelli che ad oggi sono i pregiudizi all’interno di certe classi elitarie.

Questo messaggio è vestito di Anna Delvey, giovane intraprendente di origini russe ma immigrata in Germania alla caduta dell’URSS. Grande oratrice crea intorno a sé una storia riconducibile all’iconica frase della serie tv: “This whole story is completely true. Except for all the parts that are totally made up” (Questa storia è completamente vera. Tranne che per le parti assolutamente inventate). Una trama così non poteva non saltare agli occhi di una veterana del settore giornalistico Vivian Kant. Scrittrice per il Manhattan magazine, che in seguito ad una sua presunta “fake news” era stata rilegata ai bassi fondi della scala giornalistica. In cerca di rivalsa diviene la principale “fan” della storia di Anna Delvey, una ragazza che non avendo nulla è riuscita ad arrivare ai pian più alti, di quella che è la società newyorkese moderna. Stregata da tale vicenda farà di tutto per scrivere il suo miglior articolo, bramosa della sua risalita fra i “piani” del Manhattan magazine, nonostante il suo stato di gravidanza.

Partendo da quest’ultimo dettaglio, apparentemente, uno dei tanti elementi di una trama, si può già intuire quale voglia essere il modo di mostrarsi della serie tv. Una giovane ragazza immigrata dalla Russia, quindi vittima del maccartismo americano, arriva nella capitale statunitense senza nulla e riesce ad arrivare al vertice. In più la storia è decorata della presenza di una giornalista incinta, pronta a tutto pur di rivendicare la sua posizione lavorativa. Tali premesse creano le basi per quella che è la rappresentazione della lotta sociale femminile. Presa in considerazione all’interno della trama, ribadendo il concetto che l’essere donna rende più difficile ottenere determinati risultati e ingrandisce gli errori compiuti.

Il finale, che è a dir poco mozzafiato, è il giusto epilogo per una storia con un messaggio pedagogico di tale portata. Non importa chi siete o da dove venite o ciò che fate se avete un sogno portatelo avanti fino alla fine.

Il miglior modo per prevedere il futuro è costruirlo.