Quante donne ci sono nei posti di potere in Abruzzo? Come la Regione si sforza di incentivare le quote ma soprattutto un cambio di mentalità nell'assegnazione di poltrone e cda? Ecco una piccola indagine per andare a toccare con mano quali sono i settori regionali più all'avanguardia e quali quelli ancora zavorrati da pregiudizi e tare.
POLITICA MASCHIA
La politica non è un mestiere per donne. Almeno in Abruzzo, a giudicare da quanto accade nella Giunta e nel Consiglio regionale. L'amministrazione D'Alfonso, composta da otto elementi compreso il presidente, conta appena una donna: l'assessore all’Istruzione e alle politiche sociali Marinella Sclocco.
Il quadro è ancora più desolante se si estende lo sguardo ai banchi del Consiglio dove, su 31 posti disponibili, soltanto due sono occupati da donne: la già citata Sclocco, in quota Partito Democratico, e Sara Marcozzi, del Movimento 5 Stelle.
Se la politica abruzzese si rivela sessista e forse perfino un tantino misogina, in altri ambiti della scena pubblica regionale la presenza femminile appare decisamente più accentuata.
MAGISTRATURA
E' il caso della magistratura, ma anche dell'imprenditoria. Certo, i ruoli apicali restano saldamente nelle mani degli uomini: tutti maschi, ad esempio, i presidenti dei Tribunali di Pescara, L’Aquila, Teramo e Chieti. In compenso si osserva una consistente presenza di donne magistrato: al tribunale di Pescara, nel ruolo di gip e gup, Antonella Di Carlo e Maria Carlo Sacco, giudici penali Rossana Villani, Michela Di Fine, Patrizia Medica, Laura D’Arcangelo, Valeria Battista, giudici della sezione civile Stefania Ursoleo, Anna Fortieri, Domenica Capezzera, Luigina Tiziana Marganella, Federica Colontonio e Grazia Roscigno.
Al Tribunale di Chieti lavorano nella sezione penale Maria Isabella Allieri e Valentina Ribaudo, mentre Laura Ciarcia e Ilaria Prozzo sono giudici nella sezione lavoro. Al Tribunale di L’Aquila Carla Ciofani, Guendalina Buccella e Maria Carmela Magarò e Daria Lombardi; nella sezione lavoro svolge l’incarico di giudice del lavoro Annamaria Tracanna. Al Tribunale di Teramo si trovano i giudici Stefania Cannavale, Sabrina Cignini, Angela Eloisa Imbesi, Francesca Avancini e nella sezione lavoro Maria Rosaria Pietropaolo e Daniela Matalucci.
Svolgono la funzione di pubblico ministero: Barbara Del Bono, Silvia Santoro, Mirvana Di Serio e Anna Rita Mantini, Rosangela Di Stefano, al Tribunale di Pescara. Sostituti procuratori della Repubblica al tribunale ordinario di Chieti sono Lucia Anna Campo e Maria Domenica Ponziani; pm al Tribunale di Teramo: Irene Scordamaglia, Laura Colica, Greta Aloisi, Silvia Scamurra; infine Enrica Medori sostituto procuratore presso il Tribunale di Vasto.
CHE IMPRESE!
Anche nel mondo delle imprese, in Abruzzo, la presenza femminile è in forte ascesa. I dati aiutano a sfatare alcuni luoghi comuni, considerando che il Mezzogiorno vince nella speciale classifica delle donne a capo delle imprese, con un tasso che si aggira attorno al 24 per cento e che supera di oltre 2 punti percentuali il dato medio nazionale (21,75 per cento). Un risultato al quale contribuisce certamente l’Abruzzo che, con 37.916 imprese guidate da donne (pari al 25,78 per cento del totale delle aziende regionali), sale sul podio delle regioni con il più alto tasso di componente femminile e conquista la medaglia di bronzo.
“Sono dati che interpretiamo in una duplice lettura – riferisce Sonia Di Naccio, presidente del Comitato Provinciale per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile (Cif)): una in chiave molto positiva perché evidenziano che le donne abruzzesi rispondono alla crisi con più entusiasmo rispetto agli uomini, non si lasciano abbattere dalla crisi, come magari si registra negli altri territori, ma anzi rispondono creando impresa e quindi occupazione. Dall’altra però – spiega Di Naccio- se consideriamo che l’Abruzzo è al terzo posto dopo il Molise e la Basilicata, sicuramente possiamo giungere alla conclusione che le donne in Abruzzo hanno maggiore difficoltà degli uomini a trovare lavoro come dipendenti, e non collocandosi nel mondo del lavoro, decidono di fare impresa”.
VIVONO DI PIU'
“Un altro dato che emerge dall’indagine condotta da Unioncamere, prosegue la rappresentante numero uno del Cif - è che la vita media dell’impresa femminile è più lunga rispetto a quella maschile, questo si traduce come una maggiore consapevolezza delle donne nel momento in cui compiono la scelta di voler entrare nel mondo imprenditoriale e, spesso, la convinzione deriva anche dalla loro maggiore preparazione . sono le imprenditrici donne- conclude Di Naccio- ad avere il grado di istruzione più alto”.
Molte le donne manager in Abruzzo, come Elena Petruzzi che dal ’93 dirige lo Sporting hotel Villa Maria di Francavilla o Stefania Bosco della Bosco-Nestore, imprenditrice nel settore vitivinicolo e anche componente dell’associazione nazionale “Le Donne del Vino”, Il circuito che ha come obiettivo la conoscenza e la cultura del vino attraverso il contributo di esperienze di donne impegnate in questa mission. L’associazione vede insieme nomi noti come Marina Cvetic dell’azienda Masciarelli, Valentina Di Camillo produttrice della Tenuta I Fauri, Stefania Pepe dell’omonima azienda agricola, Simona D’Alicarnaso per la Citra e Ilaria D’Eusanio di Chiusa Grande.
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