All'Arca di Teramo la mostra che riscopre Guido Montauti



di Elisa Leuzzo
Categoria: ABRUZZO
30/12/2021 alle ore 19:28



Un viaggio alla riscoperta del Guido Montauti pittore, del Montauti uomo, della sua storia e della sua fantasia. Un percorso artistico e personale ma anche un segnale di rinascita che arriva grazie alla mostra denoominata “Guido Montauti, ho fiducia nella mia fantasia”, visitabile fino al primo maggio nelle sale de L’ARCA (Laboratorio per le Arti Contemporanee), in largo San Matteo a Teramo.

Il progetto, promosso dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Accademia Raffaello di Urbino, è sostenuto dalla Fondazione Tercas ed è organizzato e coordinato dall’associazione Culturale Big Match.

L’esposizione è curata da Ida Quintilani e Umberto Palestini.

“Il progetto ‘Guido Montauti. Ho fiducia nella mia fantasia’ è un’idea ambiziosa e complessa, che cerca di raccontare, attraverso la mostra e il catalogo, il percorso artistico di uno dei pittori più importanti della nostra provincia del ‘900 – afferma Ida Quintiliani – Nell’esposizione sono presenti una sessantina di opere che sono state selezionate in maniera ragionata e che seguono un percorso cronologico per cercare di ricostruire l’articolata e ricca produzione artistica del pittore. Così, dai primissimi disegni degli Anni ’30, fino agli ultimi quadri dipinti prima di morire, tra opere inedite e quelle già note al pubblico, abbiamo cercato di riflettere su un grande artista che ha ancora tanto da raccontare, tanto da far riflettere e sul quale ancora tanto bisogna dire”.

“La Mostra è un modo di ripensare all’artista e far sentire la sua personale voce – afferma Umberto Palestini – Il Catalogo, realizzato per l’occasione, vuole essere un racconto fedele del suo percorso artistico, estetico ed umano. L’obiettivo del progetto è privilegiare uno sguardo sull’opera di Montauti che diventa racconto di vita all’interno del grande universo dell’arte”. 

“La volontà dell’amministrazione, sin dall’avvio del percorso, è stata quella di esaltare un artista che, forse, non è mai stato valorizzato pienamente nel suo territorio. Siamo partiti dalla valutazione di un dovere morale, ovvero far sì che fosse conosciuto e valorizzato Guido Montauti e che, in qualche modo, si potesse ripercorrere quella che era la sua storia. Un percorso che oggi ci consente di raggiungere un risultato che ci rende orgogliosi – dice Andrea Core – La mostra è qualcosa di diverso rispetto al passato e vuole essere un tributo ad uno dei nostri concittadini, perché lo sentiamo teramano. Un progetto che ci ricorda, in questa fase post pandemica, quanto sia importante ripartire dalle eccellenze del nostro territorio. Tante volte siamo andati alla ricerca di qualcosa all’esterno, senza renderci conto di quante cose belle e positive ci siano in casa nostra”.

“E’ un piacere vedere che le opere di nostro padre stiano tornando a respirare – afferma Pier Luigi Montauti, in rappresentanza della famiglia – io e Giorgio siamo sorpresi per la passione che i curatori hanno messo in una iniziativa che già sta dando dei buoni frutti, a partire dal catalogo che cerca di incentrarsi più sulla figura umana che artistica di nostro padre. Ci auguriamo che, da qui, parta un nuovo percorso che riesca a valorizzare in modo dovuto le opere di questo artista che merita di essere collocato tra i grandi pittori dell’arte contemporanea”.

“Ringrazio in primis la famiglia – afferma Gianguido D’Alberto – E vorrei concludere mostrando un’immagine che rappresenta il segno della speranza: poter restituire il prima possibile alla città il “Giudizio Universale”, perché vorrà dire che sarà restituita alla città la sede municipale, la casa dei teramani. Un progetto sul quale stiamo lavorando. Questa mostra è un segno di fiducia, di speranza, di ricostruzione culturale che passa attraverso Guido Montauti e che dobbiamo fare nostro per ripartire”.

La mostra, che rientra all’interno del cartellone del “Natale Teramano”, è aperta al pubblico dal martedì alla domenica (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19) ed è caratterizzata non solo dalla parte espositiva ma anche da diversi appuntamenti culturali (dibattiti, incontri e presentazioni), incentrati sulla figura di Montauti e sulla “sua” montagna, organizzati all’interno de L’ARCA durante tutto il periodo d’apertura. 

Una volta conclusa la mostra di Teramo alcune delle opere esposte a L’ARCA saranno trasferite ad Urbino per essere parte di un nuovo allestimento, a partire dal 1° ottobre, all’interno del Museo “Casa natale di Raffaello”.

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