Taglio tampon tax a piccoli passi



di Michele Raiola
Categoria: Riflessioni e Parole
20/10/2021 alle ore 19:28



Anni. Anni di richieste, anni di proposte, anni di trattative. Finalmente nel Documento programmatico di bilancio il Governo Draghi propone il taglio dell'IVA per gli assorbenti, la cosiddetta Tampon Tax, dal 22% al 10%.

Quasi ultimi tra i grandi d'Europa con Regno Unito al 5%, Francia al 5,5% e Germania al 7%. E pensare che, tra l'altro, si è quasi allo stesso livello dell'Ungheria di Orban (27%) e di Danimarca, Svezia e Norvegia (25%). 

Un segno di umanità, soprattutto se si pensa che per ora gli assorbenti sono considerati alla stregua di un bene di lusso, con un rincaro di ben il 22% per via dell'IVA.

La proposta prevede un abbassamento al 10%, lontano ancora da quel 4% dei beni di prima necessità, quale in realtà sono gli assorbenti, ma non solo. Fa strano pensare che il tartufo sia tassato al 5% e che i prodotti dell'editoria lo siano al 4% se poi gli assorbenti lo sono al 10% e nonostante ci siano altri beni di prima necessità che ancora non vengono considerati tali, come i pannolini, ma anche i preservativi, che difatti rimangono con un rincaro del 22%.

Un segno di umanità che si faticava a compiere e che tutt'ora pare incompleto tenendo conto delle tante richieste che vengono fatte da anni da associazioni e realtà, soprattutto progressiste, come, a citarne una, anche l'UDU - Unione degli universitari che da sempre si batte negli atenei e nelle scuole con Rete degli Studenti Medi per permettere di usufruire gratuitamente di assorbenti e preservativi. Basti pensare che addirittura nel 2016, Pippo Civati, alla proposta di un taglio simile, veniva deriso dai colleghi, poi ci provò il Governo 5 Stelle - PD prima della pandemia, quando si ottenne, dopo una proposta a prima firma Boldrini, una tassa al 5% solo per assorbenti compostabili, biodegradabili e lavabili. Oggi il MoVimento 5 Stelle, il Partito Democratico e Italia Viva ottengono una nuova misura che abbatte "una tassa ingiusta e una vera e propria discriminazione fiscale verso le donne", come viene considerata in un tweet dalla Vicepresidente del gruppo Movimento 5 Stelle alla Camera, Elisa Tripodi.

È un passo. Non troppo piccolo, ma ancora non sufficiente. Il percorso da intraprendere è ancora lungo e tortuoso. Almeno qualcuno prova a partire...