La denuncia arriva dal sindacato regionale della Polizia Penitenziaria Sinappe. Il sindacato esprime “tutta la sua solidarietà all’agente “con la pretesa che il Dap prenda provvedimenti esemplari, e con l’auspicio che più in generale riveda, in tema di trasferimenti, l’intera normativa Covid finora di fatto motivo di ostacolo alla concreta garanzia del mantenimento dell’ordine e della sicurezza all’interno dei penitenziari”. Lo scorso 30 settembre sempre nella casa circondariale teramana un detenuto di origine magrebina era stato sorpreso nell’intento di occultare, sulla propria persona, un micro telefonino cellulare. Il rinvenimento aveva poi scatenato la reazione di un altro detenuto richiedendo l’intervento degli agenti penitenziari
“Nelle ultime ore si è registrato ancora una volta un increscioso episodio nel carcere Castrogno di Teramo ai danni di un agente di polizia penitenziaria che si è visto pesantemente bersagliato dal lancio di liquidi bollenti sul volto e pesanti minacce rivolte alla sua persona ed ai suoi familiari da parte di un detenuto di origine albanese non nuovo a fatti di violenza all’interno dell’istituto. Fortunatamente il collega è uscito indenne almeno fisicamente da questo grave episodio”.