La Ruzzo Reti nel mirino dell'Agcm: assenza informativa sulla prescrizione biennale


Incalza il consigliere Luca Pilotti


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
09/10/2021 alle ore 19:36



L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un procedimento istruttorio per presunte pratiche commerciali scorrette nei confronti di Sasi spa, società di gestione idrica di parte del Chietino, per quanto riguarda la disciplina della prescrizione biennale o prescrizione breve delle bollette. L’Agcm ha inoltre invitato, tramite moral suasion, altre due società abruzzesi, la Ruzzo Reti spa e il Cam (Consorzio Acquedottistico Marsicano), ad adottare iniziative dirette a rimuovere le omissioni informative.

“Dal 1° gennaio 2020 – ricorda l’Agcm – la disciplina della prescrizione biennale (o prescrizione breve), introdotta nel nostro ordinamento dalla legge di Bilancio 2018, si applica anche ai servizi idrici. Da tale data dunque i consumatori possono eccepire la prescrizione per importi riferiti a consumi idrici risalenti ad oltre due anni dalla data di emissione della bolletta. In base alle segnalazioni di consumatori e di associazioni di consumatori e alle informazioni acquisite dagli stessi gestori, è emerso che numerose società attive nei servizi idrici non avrebbero applicato in modo corretto la prescrizione biennale“.
Secondo l’Autorità, “il mancato accoglimento delle istanze di prescrizione breve appare idoneo ad indurre indebitamente i consumatori a corrispondere importi, spesso ingenti, relativi a consumi prescritti e in tal modo vanifica gli effetti che la nuova disciplina intende contrastare, ovvero l’emissione tardiva di fatture di conguaglio relative a consumi risalenti ad oltre due anni. L’assenza di un’adeguata informativa sulla prescrizione biennale – prosegue – può ostacolare l’esercizio delle prerogative contrattuali inducendo i consumatori a pagare importi per i quali, invece, sarebbe stato possibile eccepirne la prescrizione”.

Sull'argomento interviene il consigliere comunale del PD di Teramo Luca Pilotti:

"Ciò significa che i cittadini, anche coloro che avessero già versato somme prescritte e per le quali non sono stati adeguatamente informati dalla Ruzzo Reti, hanno diritto a conoscere esattamente quali somme avrebbero potuto decidere di non pagare e ottenerne il rimborso qualora decidano di non pagarle eccependo la prescrizione".

"Viene dunque confermata la fondatezza di quanto denunciato più volte dal Partito Democratico in Consiglio Comunale - continua Pilotti - (anche attraverso apposita interrogazione consiliare del 11 marzo e successiva mozione del 24 aprile 2021), circa il mancato rispetto da parte della Ruzzo Reti delle regole imposte in tema di prescrizione biennale dei consumi dalle Delibere ARERA n. 547 del 2019 e n. 186 del 2020 e, in particolare, la mancata indicazione della prescrizione biennale, la omessa allegazione dell’informativa in bolletta per poterla eccepire, nonché la sospensione della riscossione per le somme prescritte in caso di domiciliazione automatica dei pagamenti. Viene dunque sconfessato quanto asserito dalle opposizioni in Consiglio Comunale che, pur di difendere l’indifendibile, sostennero in quella sede come la società acquedottistica si fosse messa in regola con le prescrizioni ARERA".

"Occorre adesso che Ruzzo Reti - conclude - effettui un’attenta e completa verifica di tutte le bollette emesse a partire dal 1 gennaio 2020, data da cui decorre l’obbligo di indicazione della prescrizione biennale e di allegazione di idonea informativa, per consentire ai cittadini di avere indietro le somme indebitamente pagate qualora intendano avvalersi della prescrizione, tenendo a mente che in caso contrario si scivolerebbe dalla “moral suasion” in vere e proprie pratiche commerciali scorrette. Ciò anche alla luce delle segnalazioni di molti utenti che continuano a lamentare una errata applicazione delle regole dettate in tema di prescrizione e il mancato riconoscimento da parte di Ruzzo Reti di somme che invece dovrebbero ritenersi prescritte, o che evidenziano mancate risposte in tema di reclami avanzati, circostanze queste tutte che saranno portate in caso contrario all’attenzione dell’Autorità Garante per il Commercio a tutela degli interessi dei cittadini, sui quali non può essere scaricato l’onere di risanare le malmesse casse sociali con somme non dovute e ridotte in tale stato da una gestione che, per motivi ovviamente intuibili, privilegia l’aumento delle spese in consulenze ed incarichi esterni, mortificando peraltro le cospicue professionalità interne".