Teramo, amministrative controtendenza?


Un'analisi delle due giornate di voto amministrativo nella provincia


di Michele Raiola
Categoria: ABRUZZO
06/10/2021 alle ore 18:34



Le amministrative del teramano, come al solito, difficilmente rispecchiano la linea nazionale.

Se delle grandi città ben tre (Milano, Napoli e Bologna) vedono un centrosinistra vincente addirittura al primo turno, a Teramo l'unico comune sopra i 15.000 abitanti andato al voto, la marittima Roseto, si presenta con un'ala mancina più che rotta: il sindaco uscente Di Girolamo da una parte e l'onorevole Ginoble dall'altra, nonostante siano andati a braccetto alle ultime consultazioni elettorali, per poi bruciare tutto piano piano nel tempo. Ed ecco che si lascia spazio al grande risultato di Mario Nugnes (4305 preferenze e quindi il 30,8%) e al suo concorrente al ballottaggio, William Di Marco, candidato per Lega, FI e FdI, con il 22,5%, anche se con appena 68 voti in più dell'Onorevole Ginoble.

Ma prima facciamo una breve panoramica di provincia, dove sono andati al voto i cittadini di Basciano, Bellante, Bisenti, Castellalto, Colonnella, Cortino e Pietracamela. Nel primo il centrosinistra stravince confermando il sindaco Frattaroli con più del 72%; anche a Bellante viene confermato il sindaco di centrosinistra, Melchiorre; in Val Fino, a Bisenti, dopo il commissariamento, finalmente si torna al voto e vince il sessantanovenne Saputelli; a Castellalto sale nuovamente il centrosinistra con Aniceto Rocci, appoggiato dall'uscente Vincenzo Di Marco dopo il doppio mandato; a Colonnella i cittadini scelgono Massi come sindaco; mentre a Cortino cade l'ex PD, oggi in Italia Viva, Gabriele Minosse, il quale aveva puntato tutto sul candidato Di Fortunato, che si è visto sorpassare di 70 voti dal nuovo sindaco Tiberii; infine a Pietracamela vince un'altra coalizione civica con il medico Antonio Villani nuovo sindaco del comune montano.

Tornando a Roseto, il primo dato che salta all'occhio è come Tommaso Ginoble sia l'unico candidato sindaco ad aver preso meno voti (3042) di quanti ne sono arrivati dalle proprie liste (3375), ben 333 in meno. Nonostante sembri ci siano accordi con Paolo Gatti, è già il terzo comune in cui l'Onorevole e l'ex assessore regionale perdono in due anni mettendosi in proprio (Castelli e ora Cortino e Roseto, ndr), seppur questa volta con uno dei due in scena in prima persona (la prossima sarà Teramo?). Però a Ginoble si deve attribuire il merito di aver presentato la lista più votata in assoluto, "Ginoble Sindaco" con ben il 10,8% dei voti. Crollato del tutto il Partito Democratico, che prende solo il 5,9% portando Di Girolamo al 13,4%, ben 8,3 punti percentuali dal suo antagonista "interno" Ginoble. Il Movimento 5 Stelle, nonostante una Piazza della Repubblica gremita di persone per l'arrivo di Conte, non va oltre il 3,9%, con la candidata Ciancaione che non supera l'11,6%, arrivando ultima.

Il primo in classifica è quindi Mario Nugnes, che dall'alto dei suoi 4305 voti ha anche la seconda lista più votata in assoluto: "Azione con Carlo Calenda" con il 9%, ben affiancata dalla civica "Fare per Roseto!", che prende il 7%. Infine un altro dato che colpisce è come,  nonostante Di Marco sia stato presentato da tutti come un "candidato civico, solamente appoggiato dai partiti di centrodestra", abbia ottenuto appena il 3% dell'unica lista civica presente, mentre Lega e FdI se la battono per il primato arrivando tutte e due a circa il 7,9%; cade malamente Forza Italia con un misero 1,9%.

Insomma queste amministrative non fanno altro che confermare il dato secondo cui alle locali non conta tanto il simbolo, ma quanto ci si muove per il territorio ed i suoi cittadini (a confermarlo anche l'alto numero dei non votanti). Forse qualcuno farebbe bene a pensarci un pochino di più.