La battaglia per la salvezza del tribunale deve continuare, perché è solo credendoci che l’obiettivo può essere conseguito. Parole del candidato sindaco Vittorio Masci che sostiene come la chiusura del Tribunale non sia una vicenda che riguarda solo gli avvocati o i dipendenti dell’ufficio, ma tutti i cittadini di Sulmona e della circoscrizione giudiziaria, perché le conseguenze di tale scellerato provvedimento ricadrebbero sull’economia dell’intera collettività e ciascun cittadino ne verrebbe colpito.
“Con la chiusura del Tribunale – scrive Masci – andrebbe via anche la Procura della Repubblica, la Polizia Giudiziaria ed il Commissariato di Pubblica Sicurezza, con un evidente indebolimento della tutela da infiltrazioni malavitose, favorite anche dalla presenza di un carcere di massima sicurezza. Ma a subirne le conseguenze sarebbe l’intero tessuto economico, con perdita di indotto, conseguente alla immagine di non appetibilità del territorio, sprovvisto di presidi giudiziari, per chi su di esso vuole investire. Anche i cittadini saranno direttamente penalizzati allorquando dovranno recarsi a L’Aquila anziché a Sulmona per rendere una testimonianza, richiedere un certificato penale, per fare una rinuncia alla eredità, per fare una istanza al giudice tutelare per un minore o un interdetto. Tutte le categorie professionali che hanno attività collegate a quella giudiziaria, dai commercialisti ai tecnici, vedrebbero gravemente ridotto il loro lavoro”.
Continua Masci: “Non vi deve essere indifferenza per il problema, perché quando mancano importanti servizi in una città, da quello della giustizia a quello della sanità, la stessa scivola nella categoria del paesone, e la storia di Sulmona non lo merita. Io darò il mio massimo impegno perché ciò non accada, sensibilizzando i rappresentanti politici dei partiti che mi sostengono a proseguire nell’impegno parlamentare affinché la proposta di proroga, già all’attenzione dei rami del parlamento, sia approvata, per poi lavorare assieme sul progetto di revisione teso a modificare lo scellerato taglio dei presidi giudiziari in Abruzzo, che non ha esempi eguali in nessuna regione italiana”.