Sicilia. Il fiume Alcantara non c'è più: moria di pesci



di Redazione
Categoria: ITALIA
18/07/2021 alle ore 13:53



È un altro capitolo della siccità in Sicilia e, anche stavolta, non si sa di chi sia colpa. Del caldo, certo. Della pioggia che non arriva, anche. Ma non basta. Per spiegare cosa sia accaduto alla diga Sciaguana, adesso un deserto di terra arida nell'Ennese, sono scesi in campo la procura di quel territorio e una commissione d'inchiesta nominata dall'Assessorato all'Energia della Regione Siciliana. Gli agricoltori della zona proprio in questi giorni fanno i conti con la sete delle loro piante, incapace di essere placata dai prelievi alla diga Pozzillo, tra le più grandi di tutta l'Isola e anche quella impegnata a sperimentare livelli di acqua pericolosamente bassi. Per vederci chiaro sull'Alcantara bisognerà aspettare il 20 luglio, quando all'Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia si incontreranno, attorno allo stesso tavolo, accusati e accusatori.

Nei panni dei primi c'è Siciliacque, il colosso dell'acqua siciliana. Un'azienda partecipata per il 25 per cento dalla Regione Siciliana e per il restante 75 per cento da Idrosicilia spa (a sua volta controllata da Enel e, soprattutto, dalla multinazionale francese Veolia), che gestisce 1800 chilometri di acquedotti in tutta la Sicilia. Una concessione che durerà fino al 2044 e che riguarda anche i pozzi dell'Alcantara. Nei panni dell'accusatore, invece, c'è Renato Fichera, il neopresidente dell'Ente parco fluviale dell'Alcantara, arrivato ad aprile 2021 in tempo per vedere il fiume spegnersi tra i Comuni di Castiglione e Francavilla di Sicilia, per riemergere (anche se un po' provato) a Motta Camastra, animando coi suoi scrosci le famose Gole. "Lì ci sono altri affluenti che portano acqua all'Alcantara – spiega Annamaria Noessing, presidente del circolo di Legambienteche da Taormina arriva fino alla valle fluviale – . Più a monte, invece, ci sono le captazioni di Siciliacque". Che si sommano all'acqua persa per la siccità e a quella che, invece, si ingrotta per scorrere sotto alla superficie. In condizioni ottimali, però, nessuno di questi due elementi (assenza di piogge e scorrimento sotterraneo) sarebbe sufficiente a lasciare all'asciutto il fiume per chilometri.