Volano le bollette energetiche nell'azzurro cielo di luglio. Un picco improvviso. Tant'è che, passata la sbornia (fantastica!) della vittoria dell'Europeo di calcio, Mario Draghi dovrà metterci mano davvero a quel piano nazionale di approvvigionamento energetico non meno urgente del Recovery. Perché non è che si possa continuare all'infinito con gli slogan, importando energia a costi altissimi e, magari, scaldando gli altri gratis con i rifiuti che noi produciamo. Quel miliardo messo per alleviare il salasso dalle tasche degli italiani non può bastare. Serve agire, ma senza paraocchi ideologici.
È che però oramai andiamo a tutto green senza curarci e nemmeno capire quel che significhi e comporti. Accettando supinamente il messaggio della riconversione verde che è invece la pappa proteica di cui si nutrono furbi, truffatori e imbecilli di ogni specie. Una sorta di ultima chance che, secondo la vulgata, ci preserverebbe persino dai virus pandemici prossimi venturi.
C'è la green generation, ci sono i green network e c'è persino il green pass per chi s'è vaccinato e vuol ricominciare a vivere senza rotture di scatole. E per chi non capisce, per chi addirittura dubita, chiede spiegazioni o si pone irragionevolmente contro, son dolori. Guai veri.
In questa parte di mondo (uno spicchio pure piccolo che molti idioti confondono con la totalità) pare sia stato già tutto deciso. Vent'anni fa cominciò Al Gore, perse le elezioni contro George Bush, a girare il mondo sproloquiando di riscaldamento globale e pronosticando, con mappe e grafici, catastrofi a ripetizione mai verificatesi. Un successo in tutto l'Occidente. Con studi e ricerche su Ere geologiche e/o glaciali chiuse nei cassetti; miliardi di anni, senza esseri umani col susseguirsi e il contrarsi di mutazioni e glaciazioni, ignorati e nascosti.
Il messaggio della moderna impostura dice che è l'uomo a decidere, l'uomo a distruggere, l'uomo a fare e disfare. Come se l'avesse plasmata lui la Terra. Un mantra tanto terroristico quanto ridicolo, ma ben veicolato col contributo dei Gates, Zuckerberg, Bezos, Branson, Soros o Buffett, ovvero di coloro che più hanno goduto, profittato e accumulato. Una storiella che ci vuole oggi tutti colpevoli e corresponsabili, seppur involontari, di danno ambientale. Nonché del futuro di quella ragazzina, Greta, pescata con una clamorosa operazione di marketing e diventata una sorta di itinerante, patetica madonnina (absit iniuria verbis!) dei giorni nostri.
È così che tutto si misura col green. Il NexGenerationEu con gli 800 miliardi di sostegni vuol fare l'Europa più verde. Riconvertendo energia e produzione. Ecco perché già paghiamo il 15/20 per cento in più nelle bollette e più ancora pagheremo. Nonostante le emissioni "nocive" dell'Unione siano, come ha ben spiegato Draghi (ma stranamente taciuto dai media!), solo il 7 (sette!) per cento di quelle mondiali. Tant'è che mentre da noi si riconverte Cina e India hanno aperto, solo quest'anno!, oltre 100 centrali a carbone. Per dire: se a Taranto dovessero produrre acciaio con altoforni elettrici, a chi potremmo poi vendere un prodotto che costerebbe dieci o venti volte in più della concorrenza?
Non sarebbe difficile da capire o da spiegare. È che non lo si può proprio fare e, soprattutto, è che sta diventando una questione di rapporti interpersonali. Se sei green e stupido risulti intelligente, acuto e pure arguto; sei persino accettato nei salotti. Se malauguratamente non dovessi, se proponi il dubbio, sarai marchiato. Cosicché, seppure siano bufale, il caldo ogni estate è record e il freddo è record ogni inverno. Anche le catastrofi climatiche sarebbero una conseguenza. Mancano, è vero, le eruzioni vulcaniche, ma ci arriveremo. Il tam-tam è sempre lo stesso, mirato e asfissiante.
Se sei green, anche se non hai mai aperto un libro e non ti sei fatto mai una domanda, se sei abituato a smanettare sui social con quelle cento parole che conosci (sempre le stesse più le emoticon da incollarci accanto!), se fai il tifo per la conversione energetica, concordi e auspichi avrai considerazione e like. Altrimenti solo disapprovazione e ribrezzo. Poi, certo, tornati a casa ci saranno le bollette da pagare.