Tutti esenti da errore. È anche questo che fa dell'Italia un paese fantastico. “Io non sbaglio mai” dice il microbiologo Andrea Crisanti nell’ennesima intervista che un giorno sì e l’altro pure concede, bontà sua, ai famelici professionisti del nulla che cupidamente inseguono lui e tutta la compagnia di giro che si nutre di pandemia. E no, non sbaglia e non dubita questo conoscitore profondo della zanzara, non commette errori, men che meno sciocchezze quindi non può avvertire il desiderio di scusarsi. Neppure quando gli si presenta il conto di ciò che solo due mesi prima ha declamato (“AstraZeneca lo darei anche alle donne giovani”!) ed ora negato.
Neppure il ministro Roberto Speranza, ca va sans dire, è uno che sbaglia o che può sbagliare. In nessun modo. Nemmeno se la comunicazione del suo Ministero risulta costantemente errata, contraddittoria, fuorviante, se impone restrizioni e decisioni tanto vessatorie quanto cervellotiche nonché del tutto inutili nella guerra al virus: niente, non può proprio essere in errore, ergo non ha alcun motivo di dimettersi. Eppure lo si vede, lo si percepisce con quel visino smunto che emana inadeguatezza brancolare nel buio pesto dell'ignoranza. In nessun'altra Nazione al mondo questo giovanotto sponsorizzato dal tandem Bersani/D'Alema (magari un giorno scopriremo il perché) sarebbe potuto restare al suo posto fin da quando ebbe l'ardire di dare alle stampe un libro poi pavidamente ritirato, ma acquistabile sull'eCommerce! Volume in cui nel tentativo goffo di autoappiccicarsi una medaglia di merito è riuscito a sostenere che la pandemia avrebbe potuto essere un'opportunità (si, un'opportunità!) per ricostruire l'egemonia della sinistra. Una clamorosa bestemmia subito silenziata dalla stampa e nei salotti che contano.
E che dire ancora degli ineffabili, austeri, e però pallosissimi membri del Cts (Comitato Tecnico Scientifico) di quelli dell'Iss (Istituto Superiore di Sanità) e dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco). Dalla loro stucchevolezza parolaia, dal logorroico modo di argomentare e spiegare emerge chiaro il distacco abissale con la realtà vissuta quotidianamente dai cittadini che pure, pagando le tasse, consentono a questi nominati di intascare lauti stipendi e consulenze. Col risultato che, in nome di "evidenze scientifiche" rivelatesi bufale, hanno teorizzato e imposto tutto e l'esatto contrario, contraddicendosi a ripetizione, ma mantenendo sempre quell'atteggiamento da Marchese del Grillo che fa tanto girare le scatole.
Nessuna meraviglia perché difficilmente si paga per gli errori in quest'Italia fucina di furbizie dove le occasioni da supermercato (quelle da cogliere al volo!) valgono assai di più di progetti pensati, studiati e assimilati. Del resto, se non sbaglia e non si scusa la politica seppur colta in fallo, se non sbaglia (mai!) e non paga (mai!) la magistratura nonostante gli scandalosi, vergognosi eventi di cui si rende protagonista, come lo si può chiedere a questi altri che grazie ad un virus venuto dalla Cina hanno imbroccato l'occasione della vita. Siamo un Paese fantastico, dove nessuno di lorsignori sbaglia. Mai