E' ufficiale, l'Abruzzo da lunedì sarà in zona bianca. Le regole in vigore



di Elisa Leuzzo
Categoria: ABRUZZO
04/06/2021 alle ore 18:44



Nelle regioni in zona bianca tutte le attività possono riaprire anticipando le date previste invece nella fascia gialla. Non c’è il coprifuoco, quindi gli spostamenti sono liberi giorno e notte.

In zona bianca a mascherina è sempre obbligatoria, sia all’aperto sia al chiuso. Il distanziamento è sempre obbligatorio per evitare gli assembramenti. Nelle regioni bianche (ma anche in quelle gialle) si entra senza pass. Sono aperte sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. In zona gialla la riapertura è prevista il 1 luglio. Il ministero della Salute precisa che sia in zona bianca che gialla il numero massimo dei commensali a tavola sarà di quattro persone.

Sono aperti parchi tematici e di divertimento. In zona gialla la riapertura è prevista il 15 giugno. Sono aperti centri culturali, centri sociali e centri ricreativi. In zona gialla la riapertura è prevista il 1 luglio.

Si possono organizzare feste, comprese quelle dopo cerimonie civili e religiose. Per gli ospiti è obbligatorio il pass verde. In zona gialla sono consentite dal 15 giugno. In discoteca si potrà andare ma senza ballare. Si potrà ascoltare la musica, mangiare e bere. Ma sarà vietato stare sulla pista.

Oltre l'Abruzzo passano in zona bianca, da lunedì 7 giugno, Liguria, Umbria e Veneto. Si aggiungono così a Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, che erano passate alla fascia di rischio più bassa il 1° giugno. 

La decisione è stata presa, come di consueto, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia. L’andamento della curva epidemiologica è, ad oggi, promettente. L’Rt nazionale nel periodo 11-24 maggio 2021 è stato pari a 0,68 (la settimana precedente era a 0,72). Inoltre, come sottolineato dal presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, «l’incidenza (calcolata a ieri sera, ndr) è scesa a 32 casi ogni 100mila abitanti, con tutte le Regioni al di sotto di 50». I 50 casi ogni 100 mila abitanti sono la soglia sotto la quale è possibile tracciare i contatti.