Il sole non tramonta mai ad oriente. Sullo sfondo della "pochettegate" italiana.....


Ieri Biden ha annunciato di voler liberalizzare i brevetti sui vaccini anticovid. La Merkel si è opposta. Oggi Renzi depositerà un esposto sul caso 007 italiano


di Gabriele e Nicola Iuvinale
Categoria: EXTREMA RATIO
07/05/2021 alle ore 15:47



I venti degli imperialismi orientali ed occidentali soffiano sempre più forti e le acque dei mari interni e internazionali iniziano ad agitarsi, molto.

La navigazione fi sa sempre più pericolosa.

Cosa sta succedendo?

Perchè Biden e gli USA, hanno annunciato ieri la volontà di voler liberalizzare i brevetti sui vaccini anticovid?

E Perché la Kaiser Merkel si oppone?

Perché è venuto fuori nei giorni scorsi il filmino di Renzi con il presunto 007 italiano?

Cosa c'è dietro?

Anche geopolitica!

Per capire, dobbiamo, però, fare un passo indietro.

 

Con la caduta di Trump è caduto, a catena, anche Mr. pochette, l'ex Presidente Conte. L'Avvocato del popolo.

Come sappiamo, a sfiduciarlo è stato proprio Matteo Renzi; si, lui è stato determinante per la caduta del governo a maggioranza PD-5S.

Mr. pochette non era evidentemente in linea neppure con la nuova politica (anzi visione geopolitica) di Biden. Conte, infatti, probabilmente non piaceva neppure al nuovo Presidente USA, perché troppo legato a Trump, alla Russia e allo zar Vladimir Putin.

Allora, Matteo Renzi ha (diciamo involontariamente) preso due piccioni con una fava: aiutato Biden a realizzare i suoi desiderata nello scacchiere internazionale e aiutato l'Italia ad uscire da una gravissima "empasse" politica - anche nella predisposizione del PNRR - che l'avrebbe portata alla catastrofe economica e sociale.

Quel piano elaborato dal Governo Conte era fallace, vuoto, non avrebbe sicuramente passato il vaglio della Commissione Europea e avrebbe indebolito l'Italia e l'UE.

 

Tutto questo non poteva essere consentito neppure dal Presidente USA, perché non rientrava nella sua visione geopolitica che, invero, per come appare dai primi passi (sono appena passati 100 giorni dall'insediamento), vuole una UE rafforzata e compatta in contrapposizione politica alla Russia.

Ma meno germanocentrica, perché i teutonici sono troppo legati economicamente alla potente Cina; l'altro contraddittore che, come vedremo, nello scacchiere internazionale verrà contrastato direttamente dagli Stati Uniti.

Allora serviva un uomo nuovo, per l'Italia, per l'UE e per gli USA con un carisma internazionale, conosciuto, rispettato e in grado di riportare l'UE, compatta, al centro dell'azione politica europea.

 

Mr. Mario Draghi.

Infatti, appena formato il nuovo governo, il Premier ha ricevuto formalmente l'endorsement USA e, rispondendo all'insulto di Erdogan alla "donna" Von der Leyen (sul caso della sedia negata) lo ha apostrofato come "dittatore" ponendosi, di fatto, come futuro uomo guida e faro dell'UE, in sostituzione dell'uscente Merkel.

Una UE più forte e più sovranazionale con la creazione di un ministero del tesoro europeo, come anticipato da Draghi al Meeting di Rimini nel 2020.

Si questo è quello che probabilmente vorrebbe Biden.

Draghi è andato avanti, dritto per la sua strada; ha formato il nuovo governo, ha consegnato nei tempi il nuovo PNRR alla Commissione, ha garantito, avallato, quel piano personalmente con la sua faccia e la sua forte credibilità.

Ha preso posizione sulla politica interna ed Europea dei vaccini e cercherà di iniziare, immediatamente, quelle riforme che dovranno necessariamente accompagnare l'attuazione del PNRR, pena la non liquidazione a sal dei soldini europei.

Nella visione geopolitica di Biden, Draghi dovrebbe essere l'uomo forte dell'UE che potrebbe condurla alla creazione di una nuova Europa, compatta e capace di tenere a bada Putin.

 

Questo, però, presupporrà, necessariamente, l'entrata futura in politica di Draghi con una sua coalizione alle nuove elezioni politiche.

Sì, perché chi vuole oggi Draghi come futuro candidato Presidente della Repubblica lo vuole fuori dalla politica attiva e relegato semplicemente a "bollare le carte".

Intanto Biden continua con la sua azione interna ed internazionale ad attuare la sua visione geopolitica.

Biden è stato l'uomo di Obama che ha curato personalmente i rapporti con la Russia; la conosce bene, così come la Cina.

E questi, per gli USA, sono i suoi pericoli principali.

 

Nei confronti della Russia i rapporti si sono gradatamente deteriorati.

Espulsioni di diplomatici, ritorsioni, sanzioni economiche, ecc..

La politica di indebolimento della Russia da parte degli USA è già iniziata. Il ritiro dall'Afganistan apre un nuovo fronte ai danni della Russia che si vedrà costretta da sola a "combattere" i terroristi locali.

La crisi in Ucraina che, nella visione USA, la vorrebbe, in futuro, all'interno della Nato; anche questo è un fronte aperto per la Russia, la cui "linea rossa" di influenza politica nei ex paesi sovietici si è fortemente ristretta nel corso degli anni.

Altri fronti si apriranno per Putin: i deteriorati rapporti con la Repubblica Ceca, alcuni paesi baltici e l'UE.

Evidenti sono i contrasti esteriorizzati con reciproci provvedimenti di espulsione di diplomatici e l'applicazione di sanzioni economiche.

A ciò dobbiamo aggiungere la grave crisi economica e demografica che stringe l'ex URSS.

Ecco, in quest'ottica, Biden vedrebbe l'UE (presumibilmente con Draghi uomo forte) a controllo della Russia, con un'Europa meno germanocentrica e senza il controllo pressante della Merkel.

 

Si quella Germania che si è economicamente consolidata in UE, che ha subito meno danni dalla pandemia e che ha maggiori rapporti economici con la Cina.

Quella Cina che gli USA dovranno contrastare e frenare nella sua politica espansionistica.

Negli ultimi giorni è evidente come gli USA abbiano iniziato a "colpire ai fianchi" la Germania sia con l'appoggio al partito tedesco dei verdi (dato in lizza per la vittoria alle elezioni politiche tedesche) che ha impugnato i provvedimenti per tentare di bloccare la costruzione del gasdotto "Nord Stream 2" non voluto da Biden; sia attraverso la volontà di liberalizzare le licenze di produzione dei vaccini anticovid.

Il Moderna aveva già una licenza "open" di produzione, ma il "tedesco" Pzifer- Biontech no!

La risposta di ieri della Merkel è stata, infatti un "nein" più che deciso!

Vedremo nei prossimi giorni come intenderà muoversi il governo Americano, se agire da solo o all'interno del WTO per la liberalizzazione delle licenze.

 

Anche la consegna dei terroristi all'Italia, da parte della Francia di Macron, apre ed una nuova visione dell'Europa con un blocco franco-italiano più forte.

Infine, ma non da ultimo, la Cina.

La dittatura Cinese è molto, molto pericolosa nella visione degli Stati Uniti e non solo.

E', ormai, noto che la Cina ha attuato una politica espansionistica di controllo "del mondo", di avvelenamento delle democrazie occidentali attraverso attacchi informatici, concorrenza sleale, ecc..

Ci sono rapporti dell'intelligenze di tutti i paesi, anche della Nato e dell'UE.

Il Copasir, tra l'altro, ha più volte ribadito che con l'emergenza sanitaria le minacce sono aumentate e sono diventate ancorpiù complesse.

 

Nella prospettiva della sicurezza nazionale, la pandemia ha agito su più piani abbattendosi sulle economie e sul commercio internazionale, condizionando dinamiche geopolitiche e sviluppi d’area.

Il vento dell'imperialismo sanitario soffia forte ovunque con continui scontri tra Russia, Cina, Usa e UE sul controllo dei paesi attraverso la fornitura dei vaccini anticovid.

La Cina ha appena concluso il più esteso test al mondo sperimentando una versione digitale dello Yuan, la moneta nazionale. L’adozione della valuta digitale a livello nazionale è ormai prossima e sostituirà completamente il contante.

La Cina potrebbe introdurre anche un parte di moneta digitale "con scadenza a termine" per costringere i cittadini a spendere, aumentare i consumi interni e il PIL.

 

Per il Presidente cinese Xi Jinping, lo Yuoan digitale dovrebbe scalzare il dollaro nelle transazioni internazionali e rendere la valuta cinese più stabile e forte.

Non dimentichiamo, però, che la Cina pur avendo uno sviluppo economico che impressiona gli uomini politici di tutto il mondo, ha subito meno danni economici dalla pandemia, è la più grande dittatura comunista, nota non solo per le diffuse violazioni dei diritti umani ma anche per l’influenza e il controllo del partito sulla società.

La volontà cinese di introdurre la valuta di stato digitale, in sostituzione del contante, imporrà, conseguentemente, l'adeguamento dell'intero sistema monetario internazionale.

Altri paesi seguiranno la Cina, anche l'UE che ha allo studio l'euro digitale.

Non dimentichiamo che la strutturazione di un equo sistema monetario internazionale è il presupposto indispensabile per la normalizzazione degli equilibri politici ed economici mondiali e, di converso, se errato una grave minaccia alle stesse libertà fondamentali dei popoli.

 

La Cina e Russia, inoltre, attraverso un patto di non aggressione tipo "Ribbentrop-Molotov" stanno tentando di riscrivere le regole dell'ordine mondiale cibernetico in seno all'ONU, avendo ottenuto di recente un mandato formale in tal senso.

Anche il nostro Copasir ha rimesso la Relazione "non classificata" 2020 sulla politica dell’informazione per la sicurezza, curata dal Comparto Intelligence (DIS, AISE e AISI), facendo un accenno alle problematiche del cyberspazio.

Inoltre, c'è il programma segreto di Pechino per il controllo dei paesi in via di sviluppo attraverso il finanziamento di porti, ponti e dighe in tutto il mondo con centinaia di miliardi.

Le banche statali per lo sviluppo della Cina sono ora i maggiori creditori del mondo.

Hanno prestato più di 400 miliardi di dollari ai soli paesi in via di sviluppo.

Una moderna forma di schiavitù per interessi che porta gran parte dell'Asia, dell'America Latina e dell'Africa sotto il controllo di Pechino.

 

Uno studio approfondito dei contratti, infatti, ha dimostrato che essi contengono clausole di riservatezza insolitamente ampie, disposizioni che posizionano le banche statali cinesi come creditori seniori cui prestiti dovrebbero essere rimborsati in via prioritaria, danno alla Cina anche ampia libertà di cancellare i prestiti o accelerare il rimborso se non è d'accordo con le politiche del mutuatario.

Recente il caso Montenegro in UE; li l'Ue dovrà scegliere se far fallire il paesino o la banca cinese finanziatrice.

Il Copasir ha, a fine anno, lanciato un allarme anche sulla penetrazione di capitali cinesi nel tessuto economico italiano ed europeo.

Seppur vigente la nostra "Golden Power" fortissime permangono le preoccupazioni italiane. La multinazionale cinese State Grid già detiene il 35 % di CDP Reti S.p.A. e il rischio di una dipendenza dell'Italia e dell'Europa dalla Cina è incalcolabile.

Ieri la Commissione europea ha annunciato l'avvio procedurale della normativa sulla Golden Power europea.

 

Inoltre, è stato elaborato il nuovo piano "NATO 2030. United for a new era".

È un lungo percorso, volto a rendere l'Alleanza atlantica politicamente e militarmente

pronta ad affrontare le sfide future e si concluderà nel 2022 con l'aggiornamento dell'attuale concetto strategico.

Il tutto sotto la guida del governo americano e dell'UE.

Tra quasi due anni dovrà eleggersi il nuovo Presidente Generale della NATO.

Qualche giorno fa, indiscrezioni parlavano di Matteo Renzi in pole position; nessuna novità, era una promessa fattagli da Obama e, domani, potrebbe essere rinnovata da Biden, al quale ha dato "anche se involontariamente" una mano a portare Draghi al Governo.

Allora, in quest'ottica, possono cogliersi i continui e futili attacchi rivolti a Matteo Renzi circa la sua partecipazione al fondo arabo e la "novella" del filmino del suo colloquio autostradale con il presunto 007 italiano.

Crediamo, però, che chi oggi attacca Renzi, attacca il Draghi, l'Italia, destabilizza il Governo e crea grosse grane nella gestione delle problematiche geopolitiche sopra delineate.

Noi, l'Italia soprattutto, non possiamo permettercelo perché la nostra economia uscirà disastrata dalla pandemia e le nostre aziende, in difficoltà economica, saranno facile preda della malavita italiana e della potenza cinese.

Fa bene Matteo Renzi a depositare un esposto in procura per tutelarsi e far accertare la verità.

Per intanto ringraziamolo per aver portato Draghi al Governo e consentito la presentazione di un decente, ma purtroppo frettoloso, PNRR alla Commissione europea entro il termine fissato.

Auguri Presidente Draghi e buon lavoro!