Kirsten Bell contro Biancaneve torna in auge, con tre anni di ritardo, dopo la questione della giostra del “Desiderio Incantato di Biancaneve”.
E il fatto che oggi ci si stia scannando su un articolo del 2018 è emblematico di come funzionino le cose su Internet. Male.
Inizia tutto cosi:
Dopo 400 giorni di lavori, Disneyland riapre una giostra, trasformando la “Spaventosa Avventura di Biancaneve” nel “Desiderio Incantato di Biancaneve”.
La classica giostrina col percorso sui carrelli, dove immagini, pupazzi, giochi di luce e proiezioni raccontano una storia. In questo caso la storia di Biancaneve.
Laddove la vecchia versione chiudeva la storia con la morte della strega Grimilde, inseguita dai nani e precipitata giù da una rupe, la nuova versione tenta di risparmiare il trauma ai bambini mostrando il Principe che sveglia Biancaneve col bacio del vero amore.
Bene. Fin qui ci siamo.
Succede che un portale, un singolo portale del settore, esprime dei dubbi sul bacio definendolo non consensuale.
E succede che un singolo che dice una singola cosa diventa prima un affare di Stato, poi un Affare del Mondo, poi la Terza Guerra Mondiale Virtuale tra opposti schieramenti che cercano di combattersi a vicenda.
E “Kirsten Bell contro Biancaneve”? Il Lupo e l’Agnello applicati alla polemica
Nel desiderio quasi orgiastico di accendere i fuochi della guerra, ecco che salta fuori una dichiarazione dell’attrice Kirsten Bell. Del 2018.
Era il 2018.
Praticamente tre anni prima che la giostrina esistesse.
Intervista agitata come prova che, effettivamente, esiste una pericolosa fazione di sovversivi contro le fiabe che vanno annientati prima che cancellino il nostro immaginario.
Cosa che ha portato i due schieramenti a combattere, trasformando la frase di un singolo in una battaglia di “civiltà” dove un esercito di “potenziali molestatori di Principesse Disney” combatte un esercito di “potenziali censori di Fiabe” per il destino del genere umano.
Come detto, siamo su Internet.
Nessuno si aspetta più una discussione pacifica su Internet. Ma qui siamo oltre il Lupo e l’Agnello.
Passando dalla fiaba alla favola, possiamo arrivare al testo de Il Lupo e l’Agnello
Un lupo vide un agnello vicino a un torrente che beveva,
e gli venne voglia di mangiarselo con qualche bel pretesto.
Standosene là a monte, cominciò quindi ad accusarlo
di sporcare l’acqua, così che egli non poteva bere.
L’agnello gli fece notare che, per bere, sfiorava appena l’acqua
e che, d’altra parte, stando a valle non gli era possibile
intorbidire la corrente a monte.
Venutogli meno quel pretesto, il lupo allora gli disse:
<< Ma tu sei quello che l’anno scorso ha insultato mio padre ! >>
E l’agnello a spiegargli che a quella data non era ancora nato.
<< Bene >> concluse il lupo, << se tu sei così bravo a trovare delle scuse, io non posso mica rinunciare a mangiarti. >>
Come vedete, non siamo più ad un singolo lupo ed un singolo agnello.
Nell’internet di oggi branchi di lupi cercano ogni pretesto per sbranare non branchi di agnelli, ma branchi di feroci caproni che a loro volta cercano ogni pretesto per usare le loro corna sui lupi finché il fiume non sarà intorbidato di saliva, ma di sangue e frattaglie.
E questo è diventato Internet.
dal web Bufale.net