Sono un migliaio i manifestanti di "IoApro": tra petardi, bombe carta, bottiglie e manganellate



di Redazione
Categoria: ITALIA
12/04/2021 alle ore 16:51



Gli organizzatori dell'evento "IoApro" avevano annunciato 50.000 manifestanti e 130 pullman da tutta Italia ma i numeri sono molto inferiori e i rappresentati sono circa un migliaio. I manifestanti, ristoratori e commercianti, si sono inizialmente concentrati a piazza San Silvestro dopo il divieto di piazza Montecitorio. Proprio sul divieto insistono i manifestanti che chiedono di poter sfilare. 

La folla è divisa: l'estrema destra in prima fila cerca lo scontro, mentre in tanti chiedono di non arrivare alla violenza e di "essere scortati fino a Montecitorio". C'è chi grida: "Libertà, libertà". In molti chiedono alle forze dell'ordine di togliere i caschi e di unirsi alle proteste, ma ci sono anche insulti e cori contro gli agenti in divisa e i giornalisti. Una mafifestazione tra petardi, bombe carta, bottiglie e manganellate. 

Ben visibile in testa alla manifestazione una rappresentanza del movimento di estrema destra CasaPound, che ha condotto anche le trattative con la Questura. I manifestanti chiedono al Governo Draghi non tanto nuovi ristori e sostegni, ma di poter riaprire le proprie attività commerciali, non solo per l'asporto o il pranzo ma a pranzo e cena con i clienti seduti ai tavoli.

"La paura di morire non ci sta facendo vivere" recita uno striscione esposto. "Siamo qui a sostegno delle categorie colpite perché lavorare è un diritto" dice un militante.

"Non siamo partite Iva, siamo persone, siamo famiglie - dice un manifestante arrivato da Napoli - non siamo delinquenti, siamo persone che lavoravano 14 ore al giorno". Mentre un altro aggiunge: "Ci negano anche il diritto di manifestante. È stata un'impresa arrivare qui".

"Lamorgese a casa", hanno poi gridato i presenti dopo le tensioni con la polizia. Mostrando le manette, simbolo degli "arresti domiciliari ai quali siamo costretti da un anno", i manifestanti rivolti al ministro dell'Interno hanno detto: “Noi non siamo criminali ma pacifici. Siamo qui solo per dire che vogliamo lavorare, è un nostro diritto".

Episodio estremamente significativo durante la manifestazione il fatto che alcuni ristoratori si sono schierati contro CasaPound per la loro partecipazione all’evento. La connotazione politica data alle proteste in piazza, evidentemente, è poco gradita a chi sta vivendo reali difficoltà.