Tornano le bocciature nonostante la Dad: la decisione ai consigli di classe


Torna anche il giudizio di ammissione alla maturità


di Redazione
Categoria: ITALIA
29/03/2021 alle ore 18:58



Non ci sarà alcuna ordinanza firmata dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sugli scrutini finali dell’anno scolastico 2020/2021, al termine del quale saranno i singoli consigli di classe a valutare gli studenti sulla base di quanto appreso nel corso dei mesi di lezione, sia in presenza che in Dad, bocciatura inclusa.

Ci sarà, come avviene generalmente, una valutazione caso per caso, tenendo ovviamente presente anche eventuali assenze o indisponibilità legate all'emergenza Coronavirus. Mentre lo scorso anno, dopo il lockdown generalizzato, si era stabilito tramite decreto ministeriale la promozione per tutti gli alunni, con eventuali insufficienze da recuperare a settembre, al momento non c'è una situazione di straordinarietà tale da giustificare un sistema di valutazione diverso rispetto a quello consueto, che non tenga conto dei voti e dell'impegno dei singoli ragazzi, anche se hanno seguito a distanza parte dell'anno scolastico.

Nei giorni scorsi, per altro, era stato lo stesso ministro Bianchi a ribadire che "sono i consigli di classe a decidere le valutazioni", essendo un grande promotore dell'autonomia scolastica e lasciando ampio margine di azione ai singoli consigli di classe. Per altro, che quest'anno non sarebbe cambiato nulla rispetto al passato si era in parte già capito con gli unici provvedimenti ufficiali sinora a disposizione, e cioè le ordinanze sugli esami, uscite a inizio marzo, secondo le quali sia per i ragazzi di terza media sia per i maturandi, l'accesso alle prove finali non sarà automatico. In particolare per l'esame di Stato, "l’ammissione è disposta, in sede di scrutinio finale, dal consiglio di classe presieduto dal dirigente/coordinatore o da suo delegato". Ciò significa, in altre parole, che è possibile bocciare anche se le istituzioni scolastiche potranno stabilire eventuali deroghe al requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell’orario individuale.