Maleducazione, noia o violenza strisciante?
La rivoluzione culturale partirà pure da famiglie e scuole, ma pare più un passaggio di patata bollente che un vero e proprio intervento che dovrebbe passare per tutto il tessuto sociale in cui si vive. Basta dare la colpa ai genitori o alle scuole o alle forze dell'ordine (che non hanno il dono dell'ubiquità).
Teramo, una volta, era un pullulare di attività nuove, ora c'è desolazione e tanta, tanta tristezza, creata anche da chi chiede le chiusure per la "scostumatezza" altrui e poi mette le mani addosso ad un ragazzino di 16 anni.
Il palco è sempre uno, ma questa volta gli attori sono tutti. Piazza Sant'Anna, solita scena, tanti, tantissimi ragazzi. Sì, a bere alcolici, le solite birre con qualcuno che alza troppo il gomito ed espleta i propri bisogni liquidi presso il portone di un palazzo. Si scatena l'ira dei residenti!
Una pipì fa scattare l'impeto funesto di alcuni adulti che, in gruppo, inseguono il ragazzino e lo aggrediscono fisicamente, con pugni e con spinte sbattendolo contro un'auto.
Una cultura balorda? No, due: quella dei giovani ma anche quella degli adulti. Nel Sabato sera teramano succede di tutto. C'è chi parla di mancanza di mascherine e di educazione, ma non è quello il punto.
Una caccia all'uomo, anzi, ad un ragazzino di 16 anni, come in una scena da ghetto americano, ci fa chiedere cosa potrebbe mai accadere con un porto d'armi legalizzato come negli Stati Uniti. Quattro o cinque uomini, tra i 30 e i 50 anni, hanno inseguito e malmenato il ragazzo che, mentre si allontanava imbarazzato, provava a dire d'aver capito, aggiungendo, però, di non "rompergliele più".
Qui accade il misfatto. Vogliamo dire "presi dall'esasperazione di anni di casciara a suon di birra"? No, preso da un palpabile regresso culturale, uno degli "adulti" prende una rincorsa di una ventina di metri, pazza e irrefrenabile e raggiunge il giovane con un destro a dir poco schif**o, abbietto, facendolo sbattere più volte contro un'auto blu lì parcheggiata, anche con ulteriori spinte.
Una scena da brividi. Difficile da guardare e poi da raccontare. Che ci pone qualche domanda.
C'è un regresso culturale e valoriale solamente nei giovani oppure sta colpendo tutti? Perché quella piazza continua ad essere piena di casciara e di alcol? Servono le ordinanze proibizionistiche? Ma, soprattutto, perché la risposta a tutto questo sembra essere sempre e solo:"aprite nuovi luoghi culturali e di svago che richiamino i ragazzi a raccolta"?
Già, perché sembra proprio che i ragazzi non siano interessati alla maltrattata cultura teramana, né tantomeno ai luoghi, presenti o in creazione. Sembra tutto vetusto. Sembra tutto un modo per mostrare il nulla. Sembra o lo è?
Si parla sempre di una Teramo Universitaria, ma alle migliaia di studenti medi chi ci pensa?