PARTITE IVA: 2,5 miliardi bloccati al ministero


Lavoratori autonomi appesi alla burocrazia


di Elisa Leuzzo
Categoria: ITALIA
28/03/2021 alle ore 13:59



Il tanto agognato anno bianco fiscale è appeso a un passaggio burocratico necessario. La misura è prevista sulla carta, con i soldi già pronti e stanziati, solo che mancano ancora i decreti attuativi per renderlo operativo. Un dettaglio...

Un tesoretto di due miliardi e mezzo di euro a disposizione dei lavoratori autonomi è lì, pronto a essere utilizzato sotto forma di esonero contributivo. In teoria, almeno. Perché il problema è che c’è, ma non si vede.

Il Ministero del Lavoro avrebbe dovuto predisporre il testo, da inviare al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), entro la fine di febbraio. Il termine per l'emanazione è ampiamente scaduto, mentre decine di migliaia di Partite Iva attendono l’effettiva entrata in vigore dell’allentamento della pressione fiscale, nel 2021, per far fronte alla crisi asfissiante innescata dalla pandemia.

L’iniziativa ha trovato un gradimento bipartisan. Da un lato è stata fortemente sponsorizzata dal Movimento 5 Stelle come una “misura fondamentale”; dall’altro lato la norma è stata rivendicata dalla Lega, all’epoca all’opposizione, che la salutava come “una vittoria” del suo partito.

Insomma, sul punto c’erano già i prodromi dell’unità nazionale. Ora serve lo scatto decisivo. 

La norma è stata dunque introdotta dalla Legge di Bilancio, l’ultima del governo Conte 2, prevedendo “l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps)”, come si legge nel testo definitivo del provvedimento.

Era quasi tutto pronto, solo che poi c’è stata la crisi di governo. La firma non è arrivata in tempo, perché il Conte 2 era in carica solo per il disbrigo di affari correnti.

Ad oggi, tra un rimpallo di responsabilità e l’altro, i tempi si allungano ulteriormente. Certo, c’è l’alibi della crisi governo: la caduta del Conte 2 ha rallentato la stesura del decreto e la conseguente entrata in vigore.