Postumi da lockdown: fame emotiva, gastrite, ansia, depressione e stress



di Gilgamesh
Categoria: Agorà
18/03/2021 alle ore 16:31



Pubblicata ieri, 16 Marzo 2020, sulla prestigiosa rivista internazionale “Journal of Clinical Medicine”, la ricerca italiana che analizza la sintomatologia gastrointestinale, i cambiamenti alimentari e lo stato d’ansia nel periodo del primo lockdown.

Autore dello studio è il gruppo di ricerca dell’Università di Catanzaro coordinato dal Prof. Ludovico Abenavoli, che è anche Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Digerente presso Università degli Studi “Magna Graecia di Catanzaro” e Top Italian Scientist in Clinical Sciences nella classifica stilata dalla Stanford University. Il gruppo di ricerca è composto da: Pietro Cinaglia, Giuditta Lombardo, Eduardo Boffoli, Miriam Scida, Anna Caterina Procopio, Tiziana Larussa, Luigi Boccuto, Christian Zanza, Yaroslava Longhitano, Sharmila Fagoonee e Francesco Luzza.

Analizzando i dati ottenuti da un campione di 354 soggetti, arruolati tra gli studenti di medicina dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, si è dimostrato come il periodo di lockdown abbia determinato tra gli analizzati un aumento del 31.26% del livello d’ansia, nonché un aumento statisticamente significativo della sintomatologia gastrointestinale. Un'analisi cumulativa e critica dei dati pubblicati, oltre a quelli già presenti in letteratura scientifica su questo argomento, ha potuto meglio definire il rapporto tra i sintomi gastrointestinali (es.: nausea, diarrea, spossatezza) e gli effetti psicologici causa di insorgenza dell'ansia. La ricerca ha evidenziato il ruolo fondamentale dell'asse intestino-cervello nella salute umana e le relative interazioni con il regime alimentare. Gli eventi dovuti al lockdown hanno indotto livelli di stress con ripercussioni nella sintomatologia gastrointestinale.

L'analisi statistica ha mostrato che il 54,0% dei soggetti ha riportato una sintomatologia gastrointestinale, il 36,16% familiarità per gli stessi, mentre solo una piccola percentuale ha riportato sintomatologia assente. I risultati hanno indicato inoltre uno stato di ansia per il 48,9% degli intervistati, di cui il 64,74% presentava anche sintomatologia gastrointestinale. Infine, è stato descritto come durante il periodo lockdown ci sia stato, a livello alimentare, un aumentato consumo di cibi grassi e precotti associato ad un maggior uso di bevande alcoliche. L’articolo completo è disponibile alla consultazione sulla rivista scientifica internazionale Journal of Clinical Medicine.