Disposto l'immediato divieto di utilizzo di un lotto di vaccino AstraZeneca in tutta Italia


Astrazeneca sospeso già in Danimarca, Islanda e Norvegia


di Redazione
Categoria: ITALIA
11/03/2021 alle ore 16:46



l'Aifa ha disposto l'immediato divieto di utilizzo di un lotto di vaccino anti covid AstraZeneca in tutta Italia

AstraZeneca: "Problemi di coagulazione del sangue"

Con provvedimento urgente l'Aifa ha disposto l'immediato divieto di utilizzo di un lotto di vaccino anti covid AstraZeneca in tutta Italia. Lo ha comunicato oggi la stessa Agenzia italiana del farmaco. Il lotto interessato è il numero ABV2856 del vaccino AstraZeneca.

L’Agenzia italiana del farmaco ha sospeso un lotto del vaccino Astrazeneca, finito nel mirino anche dell’ente regolatorio della Danimarca e delle agenzie di altri paesi europei. La decisione è stata presa dopo la segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856. Si tratta di una sospensione in via precauzionale. C’è quindi il divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale. L’agenzia si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’Ema, agenzia del farmaco europea.

Al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi. L’Aifa “sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i Nas e le autorità competenti. I campioni di tale lotto verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità“. L’agenzia governativa informa che comunicherà tempestivamente “qualunque nuova informazione dovesse rendersi disponibile”.

Il lotto sospeso dall’Aifa è quello relativo ai due casi di decessi avvenuti in Sicilia dopo la somministrazione del composto. In entrambi i casi è stata disposta l’autopsia. Il primo caso risale al 9 marzo. Stefano Paternò, 43 anni, residente a Misterbianco (Catania), sottoufficiale della Marina militare ad Augusta, è morto nella sua abitazione, dodici ore dopo essersi sottoposto alla prima dose di vaccino. Gli avvocati Dario Seminara, Lisa Gagliano e Attilio Indelicato, hanno presentato un esposto per conto della moglie Caterina Arena e dei figli di 12 e 14 anni, per capire le cause della morte.

La Procura di Siracusa, che indaga sull’episodio, sta verificando la posizione dei medici e degli infermieri che si sono occupati della somministrazione. Lunedì mattina Stefano Paternò si è presentato all’ospedale militare di Augusta per sottoporsi alla somministrazione del vaccino Astrazeneca. Tornato nella sua abitazione a Misterbianco, secondo quanto riferito dai familiari, ha “accusato uno stato di malessere generale caratterizzato da rialzo febbrile” ed ha preso della Tachipirina. Nella notte la moglie ha trovato Paternò in stato di incoscienza ed ha allertato i sanitari del 118 che nonostante i tentativi di soccorrere l’uomo hanno successivamente constatato il decesso. “È necessario che l’autorità indaghi su quanto è accaduto – ha detto l’avvocato Dario Seminara -. Non si può negare il rapporto con la somministrazione del vaccino ma naturalmente bisogna capire se ci siano delle malattie pregresse, se ci siano state delle reazioni allergiche, così come va controllato lo stock di fiale all’ospedale militare”.

Intanto come atto dovuto sono i pm di Siracusa hanno iscritto nel registro degli indagati una decina di persone. La procuratrice capo, Sabrina Gambino, ha iscritto tutta la catena di distribuzione del vaccino dalla società Astrazeneca che lo produce, fino al personale sanitario dell’ospedale militare che si è occupato dell’inoculazione. L’accusa per tutti è di omicidio colposo. I pm hanno disposto anche il sequestro del lotto in questione, già “sospeso” per la somministrazione dall’Aifa. “Si tratta di un lotto che è stato commercializzato sia in Italia che in Europa. Stiamo indagando e purtroppo non è facile visti i numerosi soggetti coinvolti. Non dobbiamo creare allarmismo ma le nostre scelte sono dettate dalla tutela della salute pubblica” ha detto all’Ansa la procuratrice Gambino.

Già in precedenza, Danimarca, Islanda e Norvegia hanno deciso di sospendere in via cautelare la somministrazione dei vaccini AstraZeneca – Copenhagen per 14 giorni, gli altri due Paesi “fino a nuovo avviso” – dopo che nel primo Paese si è verificata “una morte sospetta” e sono stati rilevati problemi nella coagulazione e nella circolazione del sangue di alcuni pazienti che avevano ricevuto dosi dal lotto Abv5300. Lo stesso che è legato in Austria al caso di una donna deceduta e di un’altra ricoverata per un’embolia polmonare dopo la somministrazione di due dosi del vaccino, motivo per cui Vienna insieme a Estonia, Lituania, Lussemburgo e Lettonia hanno deciso di sospendere le inoculazioni dei farmaci provenienti dal lotto Abv5300 prodotto dall’azienda anglo-svedese.

Il Regno Unito, a seguito delle decisioni di questi Paesi, è intervenuto attraverso un un portavoce di Downing Street, spiegando che il vaccino anti Covid in questione è “sicuro ed efficace” secondo i dati scientifici elaborati in Gran Bretagna, dove sono state finora vaccinate in totale circa 23 milioni di persone utilizzando in misura analoga questo antidoto e quello prodotto da Pfizer. “Siamo stati chiari sul fatto che sia sicuro ed efficace e quando alle persone viene chiesto di prenderlo, dovrebbero farlo con fiducia”, ha detto un portavoce del premier Boris Johnson, sottolineando come non via nessun legame confermato tra l’impiego del vaccino AstraZeneca e casi di trombosi.

E anche l’Ema si è pronunciata sul farmaco, riferendo che “le informazioni disponibili finora indicano che il numero di eventi tromboembolicinelle persone vaccinate non è superiore a quello osservato nel resto della popolazione“, ha detto l’agenzia europea del farmaco. Per parte sua l’azienda anglo-svedese ha rilasciato una breve nota in cui ha dichiarato che “la sicurezza del vaccino” contro Covid-19 “è stata ampiamente studiata nei trial clinici di fase 3 e i dati sottoposti a peer-review confermano che il vaccino è generalmente ben tollerato”.