L'Abruzzo resta divisa a metà. Un anno fa il primo caso in regione


Verso didattica a distanza per scuole dalle elementari alle superiori


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
27/02/2021 alle ore 11:32



Per l’Abruzzo confermata la zona arancione, ma le province di Pescara e Chieti, territori in cui – complice la variante inglese – restano in zona rossa.

La regione dunque resta divisa a metà per decisione del presidente Marco Marsilio che ha disposto la zona rossa per le province di Pescara e Chieti.

Se secondo i dati elaborati nel corso del monitoraggio settimanale dell’Iss e del Ministero della Salute, l’indice Rt è sceso leggermente (1.11), la classificazione complessiva di rischio sale ad “alta” per il cts.

 Si va verso la Didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado, escluse materne e nido.

Un anno fa, il 27 febbraio 2020, si registrò in Abruzzo il primo caso di coronavirus: si trattava di un uomo residente nella bassa Brianza, che era a Roseto degli Abruzzi (Teramo) con la famiglia, nella casa di villeggiatura.

Tra i primi contagiati, oltre il bancario di Brugherio, il giovane medico tornato all’Aquila dalla Lombardia per sostenere l’esame di abilitazione professionale, uno speleologo del Soccorso alpino residente a Sambuceto, frazione di San Giovanni Teatino.

Oggi l’Abruzzo fa i conti anche con le varianti. In particolare quella inglese, che sta martoriando l’area di Pescara, dove è responsabile del 70% dei contagi. Nel Pescarese la variante ormai dilaga, tra i primi territori in Italia a registrare il fenomeno. Al punto che la provincia è una di quelle con la maggiore incidenza. Diversi anche i casi di variante brasiliana, in particolare all’Aquila e nel Chietino. A Francavilla al Mare, nei giorni scorsi, a causa della brasiliana, c’è stata anche una vittima, la prima: un uomo di 67 anni rientrato da poco dall’Umbria.