Liberate il Patrick recluso


Flash mob di Amnesty Teramo e Fontana dei Due Leoni illuminata di giallo per chiedere nuovamente la scarcerazione di Zaki, ad un anno dall'arresto


di Michele Raiola
Categoria: ABRUZZO
09/02/2021 alle ore 14:33



Un flash mob, quello organizzato da Amnesty Teramo nel pomeriggio di ieri per lanciare nuovamente un messaggio forte, che risuona nel nostro paese da ormai ben un anno: liberare Patrick George Zaki.

Prima di fronte alla sede Comunale di Via Carducci, passando lungo il Corso San Giorgio, continuando sulle scale del Duomo, per infine arrivare in piazza Orsini, dove alle 17:30 l'assessore di Bonaventura ha dato il via al cambio di colore delle luci che fanno brillare la Fontana dei Due Leoni.

Un messaggio forte, sentito, anche grazie alla partecipazione dell'amministrazione comunale.

Il giovane di 28 anni, studente egiziano del Master in Studi di genere dell'Università "Alma Mater" di Bologna, fermato all’aeroporto del Cairo il 7 febbraio 2020 e da un anno ingiustamente in stato di detenzione preventiva in Egitto con l’accusa di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.

Dopo una prima fase di cinque mesi di rinnovi quindicinali, ritardati dall’emergenza Covid, per Patrick Zaki è iniziata quella dei prolungamenti di 45 giorni che può protrarsi fino a un tempo massimo di due anni, come previsto dalla legge egiziana. Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake, a differenza dei procuratori, ma che hanno configurato i reati di diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini terroristici. Reati che gli fanno rischiare fino a 25 anni di carcere.

Nonostante le forti pressioni internazionali l'Egitto si rifiuta di rilasciarlo continuando a rimandare la data del processo, costringendolo ad una prigionia forzata in un carcere.

All'iniziativa hanno partecipato anche il Sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, gli assessori Di Bonaventura e Di Padova e il consigliere comunale Luca Pilotti, i quali si erano esposti già più volte per perseguire l'obiettivo di questa battaglia e quindi la liberazione del dottorando dell'Alma Mater di Bologna.

I segnali da parte della Città di Teramo sono stati mandati già da tempo: nel mese di Febbraio dello scorso anno, pochi giorni dopo l'arresto del giovane, l'allora capogruppo consiliare del PD, Luca Pilotti, aveva presentato una mozione per chiedere la liberazione di Zaki, poi approvata in Consiglio Comunale con un solo voto contrario; nel mese di Luglio, poi, su invito dell'associazione universitaria Udu Teramo, il Comune si era attivato insieme all'Università degli studi di Teramo, nella persona del Rettore Mastrocola, attuando un'altra idea del consigliere Pilotti: stamparono uno striscione raffigurante il famoso murales di Laika con Regeni e Zaki abbracciati, il quale ancora oggi rimane appeso sul balcone della sede del Comune di Teramo in via Carducci a ricordare i valori di questa lotta, con tanto di presenza della troupe della stessa Laika a filmare l'iniziativa. Contestualmente il Consiglio Degli Studenti dell'UniTe fece riprodurre per l'occasione un collage di pannelli con la stessa immagine, il quale è stato poi esposto presso il polo di Coste Sant'Agostino.

Oggi questo nuovo inneggio alla libertà, ai diritti, al rispetto della dignità umana e del diritto all'istruzione. Un grido. Nella speranza che questa situazione possa presto terminare nel migliore dei modi.

 

Michele Raiola 

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