Palamara scoperchia la cloaca del Sistema Giustizia. Ma non c'è un giudice a Roma...


... È rimasto a Berlino!



Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
02/02/2021 alle ore 15:46



Tranne che sulla cloaca Giustizia, c’è sempre, in Italia, un Sistema su cui indagare. Anche perché c’è quell’obbligatorietà dell’azione penale che lo consente al primo Pm che solo intraveda l’ipotesi di un reato, da Trapani a Bolzano. 

Su ogni vero o presunto sistema mafioso, su ogni vero o presunto sistema delle tangenti, su ogni vero o presunto sistema di raccomandazioni e/o cooptazioni, su ogni vero o presunto sistema degli appalti, per tacere di ogni “traffico di influenze” che si possa immaginare: tutto e tanto altro ancora trova sempre il suo bel fascicolo, la sua bella indagine, e a volte il suo processo. 

Anche se poi l’inchiesta dopo i fuochi d’artificio non porta a nulla, se non allo sputtanamento di qualche sfortunato o più o meno noto che ci incappa, perché le supposizioni iniziali sono restate tali. Tanto mica paga mai il pm che sbaglia! E quanto agli indagati, se proprio si deve, basta riconoscergli qualche euro per “ingiusta detenzione” e chi s’e’ visto s’e’ visto!

Tutto fa brodo da noi per mettere su una bella inchiesta, tranne appunto la cloaca puzzolente che l’oramai ex magistrato Luca Palamara, per più di 12 anni burattinaio di nomine e alleanze, ha scoperchiato con il libro-intervista di Alessandro Sallusti (Rizzoli, 19 € ). 

E per quanto raccontato e denunciato dall’ex leader dell’Anm e membro del Csm altro che ipotesi di reato ci sarebbero! Altro che rilievi e riscontri. Non bisognerebbe neppure fare troppa fatica. È tutto scritto. Nomi cognomi, fatti e misfatti, spartizioni e favori, reclutamento e addestramento dei giovani magistrati, carriere folgoranti, killeraggio a go-go e poltrone spartite peggio della peggiore politica. C’è tutto. Ma, ecco, non c’è ne’ mai ci sarà un’inchiesta. 

C’è il Sistema, emerso e raccontato. Che neppure appare diverso, per dire, da quello che nella Capitale qualcuno provo’ a battezzare “mafioso”: metodi simili! Ma non c’è chi lo voglia smantellare. Non è alle viste quel magistrato senza macchia e senza paura che cominci ad inviare avvisi di garanzia a raffica. 

E nemmeno c’è la liberissima stampa che ne voglia rilanciare la necessità e la capacità di indagine. Palamara, certo, ha parlato. S’e’ sfogato, ha vomitato tre lustri di fatti e ha operato una chiamata di correo che lascia sbigottiti e furiosi. 

E però la cloaca Giustizia sputtanata in pubblico, resta silente. Aspetta che passi la bufera per ricominciare come se nulla fosse.

Tanto il Giudice, quell’eroe che servirebbe, se mai ci fosse, non sta certo a Roma. Dev’essere rimasto in vacanza a Berlino!