La crisi politica e la logica dello spariglio: se non si è cartari è obbligatorio!



di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
15/01/2021 alle ore 16:00



Sparigliare è obbligatorio a scopone e tressette se non si e’ “cartari”. E lo è ancor più nell’azione di un leader politico che non vuol essere messo all’angolo ne’ restarci.

Matteo Renzi, con la sua scelta, altro non ha fatto che questo: ha sparigliato! E tuttavia secondo lanarrazione unica che un’informazione senza spina dorsale e senza libertà di giudizio (tranne lodevoli eccezioni!) ci fornisce, la sua iniziativa è descritta come senza speranza, indirizzata a sconfitta certa.

Dopodiché archiviato il senatore di Rignano, sarà tre volte Nataleristori e bonus per tutti con della pandemia nemmeno il ricordo.

Le criticità che ne’ il Conte uno ne’ il Conte due hanno mai neppure affrontato, la sanità che annaspa e non cura, il lavoro che non c’è, le buste paga che si assottigliano, la scuola che non funziona, i trasporti e le infrastrutture da terzo mondo, tutto sarà risolto e sistemato con l’allontanamento del Giamburrasca toscano da quella compagine giallorossa che senza di lui non sarebbe mai nata.

Una iniezione di “costruttori” -ancora ieri “responsabili”, l’altro ieri “voltagabbana” e anni prima “venduti”- secondo i report di coloro che tutto sanno, salverà l’ex ignoto avvocato civilista, diventato insostituibile non per risolvere un qualsivoglia problema di cui sopra, ma per mantenere le poltrone di chi le elezioni le perde da anni e per distribuire i miliardi in arrivo da Bruxelles.

La benedizione del “Conte ter” -dal 20 gennaio, con Biden, non più “Giuseppi”- scenderà su tutti noi ed una magnifica e progressiva epoca di benessere e di felicità si insedierà stabilmente sulBelpaese come neppure l’anticiclone delle Azzorre è mai riuscito.

Nel frattempo che lo spariglio del Bullo di Rignano venga stoppato e annullato in quel del Senato(con che carte, vedremo), che tutto il bene possibile si assembli e ci avvolga, magari con la benedizione di quel prezzemolone del Papa, nel mentre che i salvifici vaccini promessi arrivino in una quantità accettabile e che la paura ad ogni starnuto sparisca dai nostri volti, non resterà che gustarci, pandemicamente reclusi in casa, le esilaranti dichiarazioni “europeiste”, “responsabili” e “moderate” del neo statista Giggino Di Maio, nonché quelle ultimative, accigliate seppur in verità cazzeggianti di sua nullità Nicola Zingaretti.

Senza ovviamente dimenticare di prestare orecchio e sospirare sulle note del tradizionale “canto del voto negato” offerto dalla polifonica di centrodestra. Un gruppo di coristi che, dalla scomparsa di Pinuccio Tatarella, non vogliono proprio più saperne di imparare a giocare a scopone e a tressette.