“Non bevete acqua” (in venti abitazioni ed anche in una scuola). Non è più un caso saltuario l'acqua con valori anomali a Pescara, e adesso il sindaco emette un'ordinanza ad hoc. Dopo i controlli dell'Aca, che avevano già riscontrato anomalie in due fontane pubbliche (accanto all’Aurum e in piazza dei Grue), ecco l'allarme rosso già perimetrato in alcuni civici.
In ben venti abitazioni di piazza Grue oltre alla vicina scuola matena non è possibile bere acqua: lo prescrive il sindaco Alessandrini nell'ordinanza sindacale, giunta al termine di vari controlli effettuati dalla stessa Aca (e di un sopralluogo di un tecnico) che hanno indirizzato il primo cittadino ad impedire l'uso dell'acqua “per usi potabili, per l’incorporazione negli alimenti e come bevanda, fino a quando non saranno riscontrati risultati analitici di campioni conformi per la potabilità dell’acqua”.
I cittadini interessati al provvedimento potranno contare sull'intervento della stessa Aca che distribuirà scorte di acqua in attesa dell’esito dei test e del lavaggio degli adduttori della rete idrica. Ma questo è il quadro di oggi ed eventualmente di domani. Restano invece intatti i dubbi sul pregresso, quando lo scorso 9 settembre tra la pineta dannunziana e in via del Santuario, erano stati gli attivisti del Forum H20 e del M5S a richiamare l'attenzione dell’assessore alle Politiche ambientali Simona Di Carlo, che però aveva replicato di stare tranquilli.
Dall'Aca, aveva risposto, “ci arrivano assicurazioni sul fatto che il problema non riguarda la rete idrica al servizio delle abitazioni, ma le sole fontanine e da quanto ci viene riferito risiede nello stato dell’ultimo tratto delle tubature su cui l’acqua scorre e ristagna”.
Per cui, e solo precauzionalmente, era stato deciso di chiudere le due fontanelle. Ma poi dopo tre settimane ecco un altro sintomo: eccessiva torbidità anche per alcune utenze domestiche di Porta Nuova. Il tecnico dell'Aca che si sta occupando della questione, Lucia Bergia, dichiara che i test nelle fontanelle sono stati negativi e che il divieto è solo un'altra precauzione.
Prossimo step, adesso, i risultati dei test nelle abitazioni e nella scuola materna che potranno contribuire a chiarire il quadro.
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